OLDEN Prima Che Sia Tardi

 

Olden (al secolo Davide Stellari) è un cantautore perugino dove è nato nel 1978. Cresciuto col
cantautorato dei favolosi anni Sessanta e Settanta e dotato di una voce calda e potente, fonda il
suo primo gruppo i Roarr che poi diventeranno con qualche cambio di formazione i Zonaplayd e
poi I Figli Di John. Durante questa prima parte della carriera sono tante le esperienze sul palco
(Concerto del Primo Maggio a Perugia, Rock Targato Italia, Arezzo Wave, Festival di San Marino,
Tim Tour). Nel Gennaio del 2008 Stellari si trasferisce a Barcellona, assume lo pseudonimo di
Olden e registra per la Daruma Records il suo primo lavoro solista omonimo (2011) cantato in
inglese che grazie anche all’ottimo singolo Jim And Jane ottiene critiche positive e va spesso in
rotazione sui network musicali italiani.

A Barcellona entra in contatto con la comunità italiana, fa parte con Radio Contrabanda (prima e unica radio libera di Barcellona). Nel 2013 fa parte del cast di uno spettacolo musicale dedicato alle canzoni anarchiche e alla figura del martire anarchico Salvador Puig Antich (l’ultimo uomo ad essere stato giustiziato con la garrota nel 1974). In Canzoni D’Amore E Anarchia Olden duetta con Jon Isaac e canta Le Canzoni Del Maggio di De André e
Addio Lugano Bella (un classico della tradizione anarchica). Olden torna all’italiano e alla sua
tradizione cantautorale per i suo successivi album, Sono Andato A Letto Presto (2014;per il quale
viene selezionato per partecipare al Premio Tenco), per l’ EP L’Amore Occidentale (2015), per il suo
terzo album Ci Hanno Fregato Tutto (2017), nel quale fa emergere una vena prepotentemente
elettrica quasi punk e ancora per il suo quarto album A60 (2018) una rivisitazione di classici del
beat degli anni Sessanta, grazie al quale è finalista di nuovo al Premio Tenco del 2019. Il 21
Febbraio pubblica il suo ultimo album Prima Che Sia Tardi che esce per la VREC/Audioglobe con la
produzione di Flavio Ferri. L’album è un concept che immagina in un futuro distopico (ma non poi
così tanto) la presa del potere da parte di un dittatore fascista e razzista. Nella manifestazione in
cui viene proclamata la dittatura un giovane intravvede la protagonista Zahira un’immigrata che è
l’ovvio bersaglio del futuro ordine. Il giovane se ne innamora e riesce a liberarla dagli infami
Quartieri Di Lavoro dove è imprigionata e grazie all’amore (ciò che la dittatura vuole abolire
eliminando così le relazioni personali positive e antitetiche all’odio) per la giovane immigrata inizia
a progettare una rivoluzione che dopo un estenuante assedio riesce a rovesciare il regime e il
dittatore ridotto a un essere insignificante e ridicolo. I brani dell’album sono quindi altrettanti
capitoli di questa saga dove l’arte di Olden, mesto trovatore di un epos universale, bardo al tempo
stesso profondo e impegnato, trova il modo di far coesistere la sua figura polivalente di rocker di
strada, cantautore urbano ed esistenziale, militante rivoluzionario ed eroe proletario capace di
scrivere melodie superbe e testi pregnanti, fondendo così le sue antinomie con una passione e una
sincerità realmente autentiche. Le sue partiture resuscitano nello stesso tempo il folk rock
atmosferico ed intellettuale dei 10.000 Maniacs, il folk rock malinconico degli Zimmermen, il roots
rock ridefinito all’era del post- rock dei Dodos e naturalmente la tradizione cantautorale di
protesta italiana degli anni ‘70. Gli arrangiamenti creativi, che si affinano sempre più in direzione
progressiva ma senza perdere mai un tono delicato e dolente, disegnano i capitoli dell’album a
partire dalla title-track iniziale un power-rock vibrante con echi prog alla PFM, passando dal dark
industriale di Il Giorno Della Gloria che simboleggia cupamente la presa del potere, alla sonata per
piano e voce che si libra il un folk prog con mellotron in evidenza di Aquilone che regala un primo

fugace momento di speranza. La novelty da music hall di L’Oca Nera (che rappresenta il potere) è il
mezzo per ridicolizzare il vero volto della dittatura. La Nostra Idea una ballad astratta per piano
con ritmiche smorzate introduce col nascere dell’amore (o comunque della complicità d’intenti)
fra Zahira e il suo amico, il formarsi della resistenza. Le ballad acustiche e ariose di Mare Tranquillo
, Non Tu, Noi (che ruba il ritornello a Death Of A Disco Dancer degli Smiths) e Cuore Mio
tratteggiano la nostalgia di Zahira per la propria terra e la lotta per la libertà. La toccante Il Clown
(di fatto un pezzo gemello di Aquilone) è la presa di coscienza dell’inanità del dittatore visto come
un clown ridicolo. La ballad acustica di Puntuale con bagliori di chitarra new age e frenetico boogie
finale è il momento del rovesciamento del potere. La bonus track di Fiume Amaro (con Umberto
Maria Giardini) una ballata classicheggiante per piano e chitarra alla Anthony Philipps porta
l’ascoltatore a immedesimarsi nella vicenda personale di Zahira che arriva forse alla libertà. Prima
Che Sia Tardi è un album che raggiunge vette liriche altissime con un afflato musicale di
prim’ordine e soluzioni strumentali al contempo personali e riuscite. L’impianto generale della
storia è forse un po’ ingenuo ma a volte la semplicità è la maniera migliore per comprendere ciò
che ci circonda e ciò che avviene sotto i nostri occhi anche se non ce ne accorgiamo.

di Alfredo Cristallo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.