AUGE Cadendo EP

Il progetto Auge nasce a Firenze dall’incontro tra Sara Vettori (basso; già nei 4 User Only, Eva Nice Trip e Vowland), Matteo Montuschi (chitarra; già negli Anhima e nei Vowland) e Mauro Purgatorio (voce e synth; già nei Zogarten, Radio Rahim, Loopcide e Leelleegroovers. Il debutto avviene con la pubblicazione dell’EP Magnetic Domain (2020) per la Contempo Records: sono sei tracce che certificano la buona caratura del gruppo. Purtroppo la pandemia tarpa le ali a questo nuovo gruppo che si trova spesso impossibilitato a fare attività live e a dare un seguito a questo promettente inizio. Nel 2021 inizia una collaborazione col produttore e musicista Flavio Ferri (di cui abbiamo recensito un suo album quintuplo e un altro live). Il gruppo riesce a riemergere nel marzo 2022 con il nuovo EP Cadendo di 4 brani pubblicato per la VREC Audioglobe. La musica degli Auge pesca a piene mani nella tradizione darkwave pur mantenendo un suono granitico e roccioso che ondeggia fra il dark romantico e fluttuante dei Cure di Wish (la title-track) e le ballate gotico-esistenziali con tocchi di psichedelia alla Breathless (Tu Sei Me) accarezzando però specialmente per le parti vocali uno stile che sa essere sinistro e ritualistico, colloquiale e fatalista.

Le loro composizioni si pongono come reperti concettuali che provano a individuare le chiavi per risalire dal fondo di una vita accerchiata dal cinismo e dalla mediocrità, un livello in cui ogni timore toglie ogni soffio di vita e di possibilità di reazione se no quella del gesto più veemente possibile. I loro brani sono acrobazie liriche fra questo mondo e l’aldilà con arrangiamenti che esaltano i contrasti estremi come in una seduta psicanalitica. Il migliore esempio di questa prassi é data da L’Avvento un dark programmatico che passa dall’oscuro al luminoso infiammato da dai duetti infuocati fra chitarra e synth di Montuschi e Purgatorio. Il basso pulsante della Vettori propelle invece e ruba la scena nella finale In Auge un brano che senza le sue progressioni ritmiche sarebbe altrimenti stato un semplice dark elettronico. Le atmosfere plumbee e tumultuose immerse in performance vocali degni da lied espressionisti ne fanno i degni eredi dei Litfiba del biennio 1985-87 (quelli di Desaparecido e 17 Re) e per venire ai giorni nostri riprendono le lezioni di Verdiana Maria Dolce e del Silenzio Delle Vergini. L’EP fa da apripista al programmato nuovo album In Purgatorio.

di Alfredo Cristallo

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