LA MIA GUERRA SILENZIOSA E’ INIZIATA

(L’ELIMINAZIONE DI TUTTO CIO’ CHE DETURPA LE RELAZIONE UMANE, L’AMORE E L’ARTE)

ATTO PRIMO: I SOCIAL

Le cose non succedono per caso. Ebbene sì. Era già da tempo che meditavo di abbandonare facebook e instagram, i due social più in voga del momento. Ma la decisione non l’avevo mai presa. Per paura di perdere qualcosa. Sì non so spiegarlo esattamente, ma penso che la sensazione sia familiare a tutti.

Come se allontanarsi da un social facesse perdere una parte di se stessi. Come se un pezzo della nostra vita fosse lì. Tutti ci lamentiamo, ma poi troviamo mille scuse per non staccarci. Perché?

La risposta è semplice, semplicissima e quindi “non voglio perdere i contatti” “ lo uso, perché la mia professione senza Facebook non andrebbe avanti” “è importante per capire le persone” e via dicendo. Frasi-scuse per non dover ammettere a noi stessi la vera verità. Che non siamo in grado di farne a meno. Siamo i suoi schiavi inconsapevoli. D’altronde vivere nel terrore di perdere qualche cosa ci rende schiavi di essa.

Bene, dopo questa lunga e polemica premessa veniamo ai fatti.

Il 2-10-2018, ricevo sulla mia pagina professionale di Facebook , Silversnake Michelle (ormai ex pagina poiché sono stata costretta a eliminarla) una richiesta di verifica dell’account.

Ho aperto il messaggio dallo smartphone e mi indicava una pagina di support facebook dove dovevo inserire le mie credenziali.

Purtroppo non ho immediatamente capito che si trattava di un tentativo di phishing. Quando ho rifatto l’accesso a facebook dal pc , ho visto che chi mi aveva inviato il messaggio non era Facebook, ma un profilo privato di nome Page Review. Ho fatto una ricerca circa il profilo e ho visto che ve ne erano almeno una decina. L’ho segnalato e bloccato dal profilo personale, immediatamente dopo veniva cambiata senza il mio consenso la mia immagine del profilo e postata la bandiera Isis . Facebook ha immediatamente disabilitato il mio profilo, perchè era un contenuto violento e offensivo.

Ho fatto subito la segnalazione al social (e anche denuncia in polizia postale) dicendo che il profilo era stato violato e ho cambiato la password, ma comunque la pagina artista è stata presa d’assalto dagli hackers. Dopo qualche giorno Facebook riattiva il mio account privato. Rientro nella pagina, ma dopo poco, dalla pagina artista, ormai in possesso degli hackers, vengono eliminate le mie immagini e postate quelle di una ragazza vietnamita. Segnalo il profilo dicendo che la ragazza finge di essere me. Risposta? Per facebook è tutto a posto.

Ho fatto più segnalazioni di quel profilo a anche che non riuscivo neanche a eliminare la pagina professionale ormai “devastata”, poiché mi veniva bloccata l’operazione dagli hackers. Secondo voi “Facebook onnipotente” mi ha risposto? Macchè….

Tra le altre cose la pagina artista era una pagina verificata con spunta blu, per cui Facebook poteva verificare l’identità, ma troppa grazia.

Questi in breve i fatti.

La sensazione è brutale. Come quando entrano i ladri in casa. Una violenza. Qualcuno che entra nella tua vita con le scarpe sporche e infanga quello che stavi costruendo.

Amareggiata e confusa non ricevo aiuto da nessuno se non da una cerchia ristretta di amici che si sono prodigati fare quante più segnalazioni possibili al social ,non ricevendo risposta alcuna se non quelle automatiche.. E facebook in tutto ciò? Che ruolo ha avuto?

Da protagonista ad antagonista.

E comunque sono ancora in attesa di una risposta sensata da parte del team di Facebook.

Ma ora che ho finalmente eliminato la pagina artista e disattivato gli account privati..

Ahhhh che respiro di sollievo. Mi sento libera, libera di esistere e di non sapere i fatti degli altri (psss in confidenza : sapete che c’è?…non frega a nessuno di voi e delle vostre vite vuote e di quante volte andate al cesso!!!).

Libera di dedicarmi alla mia vita e alla mia arte in modo reale e vero e non c’è bisogno di questo insocievole social, che dà voce a chiunque, che invece guadagnerebbe in dignità a stare zitto. Vediamo il mondo attraverso uno schermo, perdendo la nostra reale identità e creando una fitta rete di contatti virtuali che ci illudono di avere un valore nella grande epoca della solitudine di massa.

Sono tornata indietro nel tempo, a guardare davvero il mondo, a uscire e abbracciare mio figlio correndo felice nella pioggia senza dover tirare fuori il telefono per dover scattare una foto da condividere. Perché quel momento e quella sensazione sono mie, soltanto mie.

E a chi mi chiede “ma non ti manca FB?” ….rispondo “Facebook? Cosa è Facebook?”

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