SWEET JANE AND CLAIRE We Are Ready For The Electric Chair

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Sweet Jane And Claire sono un gruppo che nonostante lo stile caoticamente psichedelico si è manifestato in Italia invece che nelle terre anglofone. Il quintetto di base (tutti provenienti da Foglianise in provincia di Benevento) si è formato nel 2012 composto da Luca Zotti (chitarre, synth,noise), Pablo Zollo (voce), Angelo Zampelli (batteria), Giulio Izzo (basso) e Luigi Mercurio (chitarre)e hanno iniziato a muovere i primi passi nella primavera di quell’anno incidendo due singoli (Rab-bit e Lady Rainbow) e girando per la penisola (un tour di trenta date) facendosi un piccolo ma affezionato stuolo di fan. Innamorati di un sound che riesce a lambire in ugual misura,la psichedelia selvaggia dei Telescopes, lo shoegaze aggressivo dei primi My Bloody Valentine e la capricciosa sperimentazione elettronica dei Brian Jamestown Massacre, la band ha pubblicato nel 2013 il suo primo LP Sticky Caramel Mind. Un disco dai mille volti che propulso da brani pregevoli e stordenti come Gabby e Golden Spoon ha presentato un gruppo capace di muoversi abilmente fra melodie oblique, atmosfere allucinate e repentini cambi di tempo all’interno di uno spettro musicale che riesce con facilità ad essere nello stesso tempo originale ed enciclopedico. La stessa ricetta (anzi con qualche geniale spunto in più) è stata applicata al nuovo We Are Ready For The Electric Chair (uscito nell’aprile 2015; prende ironicamente il titolo dal primo singolo solista mai pubblicato di Morrissey) album capace di spostarsi con totale disinvoltura avanti e indietro in un range temporale che va dagli anni Sessanta agli anni Novanta. Si inizia, infatti, con Box Full Of Joy introdotto da un declamato espressionista che si tramuta in un’irresistibile freakbeat psichedelico e viene doppiato a metà del disco dalla equivalente e frizzante Kim Deal. Con la stessa verve e la stessa leggiadria, la band (ridottasi ora a terzetto; Zotti anche al canto, Izzo al basso e Rocco Pedicini alla batteria) si spinge nei territori dello shoegaze più onirico (Radar) o in quello più progressive (Rarefield Landscapes, nobilitato da un organo lisergico), osa coraggiosamente la via dell’hard-rock psichedelico in Don’T Be Cruel, Teasing Play e Tied Limbs (che fa il verso agli Hawkwind più invasati fra voci cosmiche e trilli rutilanti di tastiere) fino a esaltarsi con Sex Tex Mex (psichedelia caotica con cadenze flower-power) e con Scattering e Idol due boogie deturpati da ondate di rumore a un passo dalla nevrosi. All’opposto il trio si rilassa nei morbidi pop psichedelici di Sensorial Collapse e Bike in Heaven per raggiungere la trance definitiva nella finale Gaza Raza uno strumentale ad alto tasso lisergico. Sweet Jane And Claire sono un progetto tanto enciclopedico quanto anarcoide capricciosamente invaghito da tutto ciò che produce suoni meglio se psichedelici. Tuttavia il loro approccio al genere non è mai oloegrafico ma contiene quel tanto di approssimativo e sgraziato come comanda (giustamente) l’ethos del punk.

di Alfredo Cristallo

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