MARC YSAYE Back To Avalon

Marc Ysaye, classe 1954, è un musicista belga (è nato A Bruxelles). ‘E nipote del violinista e direttore d’orchestra Eugene Ysaye e padre di Delphine Ysaye umorista, attrice e conduttrice della trasmissione TV Classic 21. Nel 1975 fonda il gruppo Machiavel uno dei più importanti gruppi di prog-rock belga nel quale milita come batterista, cantante e compositore fino allo scioglimento della band nel 1982. Nel 1996 il gruppo si riforma per un tour d’addio che però darà vita a una seconda vita per il gruppo. Nel frattempo Ysaye era entrato nella RTBF (la TV statale belga) dando vita nel 1988 al famosissimo programma musicale Les Classiques trasmissione di punta del canale Radio 21. Nel 2000 è stato premiato Voix D’Or prestigioso premio radiofonico belga, quando ha presentato un programma radiofonico mattutino. Nel 2004 diventa direttore di Radio 21 e prende
la decisione di dividere l’emittente in due rami distinti: uno per il pubblico giovanile (Pure FM) e un altro per il pubblico adulto (Classic 21) Quest’ultimo è essenzialmente basato sul suo spettacolo di successo Les Classiques (di cui continua ad essere il presentatore), su Dr. Boogie e propone altri programmi specializzati di musica (Brain Rock per il prog-rock, Down Town ecc.). Nel 2021 inizia la sua carriera solista pubblicando il suo primo LP Back To Avalon che esce il 17 dicembre 2021 pubblicato in Italia, Svizzera e S. Marino dalla VREC/Audioglobe in collaborazione con la società editoriale belga Arto Music. In questa sua prima fatica discografica Ysaye ha modo di sfogare la sua versatilità compositiva e i suoi multiformi gusti musicali passando dal prog- rock al pop d’autore, al soul, all’easy listening al blues e al country rock (come testimonia BitterCreek una cover degli
Eagles). La sua è una musica tanto lontana dalla pomposità del prog-rock quanto vicina a uno stile di musica FM che ricorda il rock romantico e lussureggiante degli ultimi Roxy Music, gli arrangiamenti attillati dei Supertramps di Breakfast In America e la pop muzak degli Yes di 90152.
La sua capacità di produrre un funk rock sottilmente nevrotico lo avvicina peraltro ai gruppi più interessanti del synth pop anni Ottanta (i Tears For Fears per esempio) mentre il suo programma di creazione di una musica da ballo eccentrica in cui si alternano o si sovrappongono eventi sonori tratti da melodie da dancefloor, dalla psichedelia Sixties più sghemba e dalle fiabe più esotiche lo avvicinano semmai a una più compiuta forma di pop modernista. Nei 37 minuti e 21 secondi dell’album scorrono piacevolmente la ballata pop notturna di Night Is Done, i pop modernisti in
sordina della title-track e Sing For Everything nobilitato da un assolo epico finale di chitarra, il country rock rilassato di The Lonely Roads con parti vocali beatlesiani, il rock’n’roll sguaiato di Rollin’ Machine (il singolo apripista) alla Rolling Stones (tanto per pareggiare i conti), l’hard rock vibrante alla Rush di Get It On che suona un po' come un epigonico ritorno alla sua esperienza con i Machiavel e il soul gospel di What I Deserve (il secondo singolo). La muzak modernista di Song For
A (l’unico pezzo strumentale) è la ciliegina sulla torta. Ogni canzone è cesellata fino al minimo dettaglio con pochi assoli e senza eccessi spigolosi: nel complesso un album raffinato e accattivante ottimo da sentire in macchina. Fluida e flessuosa, solare e diatonica la musica di Ysaye funge da ponte fra i madrigali fiabeschi dei Barclay James Harvest, il rock da FM dei REM e il folk rock metafisico dei Mojave 3. Accanto a Ysaye suonano Christophe Pons (il chitarrista dei Machiavel e co-autore di 6 dei 9 pezzi), Marcus Weymaere (batteria, già negli Alan Pire Experience e nei Fish On Friday) e Loris Tilt (basso).

di Alfredo Cristallo

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