Sette passi verso il pregiudizio [Part 4]

[PART 3]

 

In una mattina opaca e umida di tanto tempo fa, al bar sorseggiavo un amaro caffè assieme ad un’amica. Da lei, venni a scoprire che, durante la campagna elettorale, dove videro confrontarsi un candidato di Sinistra, e due di una Destra divisa; io, avrei accettato dei denari da una “parte destrorsa” per non so quale motivo.

Come dicevo, tra l’amaro caffè ed il seguente dialogo concitato che andrò a redigere, intercorse una pausa riflessiva. Tuttavia, dovevo affidarmi a lei per smentire le male-voci. Sbagliai a fidarmi. Perché dalla memoria esterna, dove tutti possono dire di tutto a debita distanza e dove tutto resta impresso, scoprii con sgomento che non cercò affatto di sostenere la mia causa. Anzi…

Io: – Senti. Generalmente non m’interesso di quello che dicono gli altri su di me, ma questa volta, mi voglio proprio interessare. Hai smentito il mio diffamatore? Gli hai detto che durante la campagna elettorale non sono stato pagato dal candidato di Destra per spiare la rivale Sinistra? E che cosa ti ha detto in proposito?

Lei: – Non è un diffamatore specifico, ma è stata opinione diffusa tra molti di Sinistra sia presenti a quell’incontro del “Passato” e sia ad altri incontri a cui hai partecipato in campagna elettorale e in cui hai chiesto di intervenire, quindi sia gente di SEL ma soprattutto del PD. Stasera comunque vedrò un bel po’ di gente. Mi assicurerò che sappiano esattamente da che parte stai.

Io: – Resta in ogni modo un fatto grave…

Lei: – Beh, io non direi… in fondo nessuno ti sparla alle spalle. E poi tutto dipende dalla natura degli interventi che hai fatto…

(La conversazione riprende il giorno seguente).

Io: – 1) Darmi della “spia prezzolata” quando non lo sono affatto e non dirmelo in faccia, secondo te è: non Sparlare alle Spalle? 2) E dalla natura dei miei interventi, si deduce esattamente da che parte sto?

Lei: – Nessuno ti ha dato l’appellativo di spia prezzolata. Solo parlando, le tue posizioni sono sembrate fin troppo alternative a quelle di Sinistra, anzi per certi versi contrarie. Così qualcuno l’ha buttata lì… del tipo… “E se fosse passato a Destra? È così strano… boh… l’avranno pagato sennò non si spiega!” ma sono battute da bar che lì nascono e lì muoiono. Non ci devi nemmeno pensare secondo me. Anzi se vuoi fare una buona cosa puoi impegnarti attivamente per dimostrare di che pasta sei fatto!

Io: – Saranno stati anche discorsi da bar, ma il fatto che quelli soprattutto del Partito abbiano infondatamente dedotto su un mio ipotetico passaggio a Destra, con l’aggravante della svendita delle mie Fin Troppo Alternative Posizioni (troppo anche per la Destra)… mi offende e parecchio, e per giunta questi chiacchiericci si ripercuotono negativamente sulla mia integerrima figura, perché tali congetture non muoiono nella mente di chi le ha espresse, e a chi le ha ascoltate, fa nascere dubbi anche se è la persona più avveduta! E se dovessi scendere in campo per SEL, o per F.e.L. non potrei più criticare nemmeno costruttivamente la parte appoggiata!

Lei: – Boh… vedi te… io non ci vedo questo stigma e sinceramente di tanta gente sedicente di sinistra qui a Tanta Lana, anche se io avessi un curriculum da portavoce di Almirante, non me ne fregherebbe molto. Molte persone sono buone a occupare posti, ma spessore politico ne hanno davvero poco. Nessuno ti chiede di scendere in campo: uno fa quello che si sente di fare e, consapevole della propria onestà intellettuale, decide che posizione prendere, dopodiché può scegliere anche quale prendere all’interno di un eventuale partito nel quale entrasse.

Era inutile continuare la discussione, pertanto la lasciai sfumare nella sua tinta biliosa.

Far valere l’onestà intellettuale, appoggiando uno schieramento politico, piuttosto che un altro, equivale ad avere ragione o torto a seconda da quale posizione si vede l’elettore apertamente schierato… ci sarà sempre della insana rivalità che alla fine logora tutti quanti, eccetto i politici amanti dell’inciucio post elettorale.

E alla fine, a nulla vale tutto questo accanimento su di una persona libera di seguire l’andazzo elettorale. “Libera” si fa per dire, perché le scelte sono sempre condizionate dall’odio per la parte avversa… un odio che accomuna tutti quanti, ma di certo non unisce.

 

[PART 5]

One comment to “Sette passi verso il pregiudizio [Part 4]”
One comment to “Sette passi verso il pregiudizio [Part 4]”
  1. Pingback: SETTE PASSI VERSO IL PREGIUDIZIO [PART 5] – MICSUGLIANDO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.