PLEASE DIANA Esodo

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I Please Diana sono una quintetto umbro di Assisi che suona insieme fin dal 2011, cioè addirittura dai tempi del liceo. Il nucleo originale era formato da Federico Croci (batteria) e Alessandro Nardecchia (basso) a cui si unirono nell’estate del 2011 i due chitarristi Filippo Bovini e Marco Sensi. Con loro vennero registrati i primi pezzi fino all’arrivo della cantante Gloria Bianconi (prima le parti cantate erano appannaggio di Sensi). Dopo aver guadagnato in maniera discutibile una cospicua cifra in denaro (questa però credo sia una leggenda metropolitana o uno scherzo della band che ho trovato sulla loro pagina facebook: i membri del gruppo sono dei gran mattacchioni) pubblicarono nel 2013 il loro primo album L’Inevitabile registrato e prodotto da Lorenzo Sementilli e Daniele Benevieri. Seguì un lungo periodo di attività concertistica che li vide suonare accanto a Marina Rei, Aucan, Polar For The Masses, The Rust And The Fury, Wonder Vincent, Sadside Project e i Meganoidi. Nel febbraio del 2015 esce il singolo Quiete Apparente, antipasto del secondo album registrato nell’ottobre 2015 e uscito esattamente un anno dopo, a metà ottobre 2016 col titolo di Esodo. I Please Diana eseguono un gradevole power rock con venature pop che ricordano di volta in volta il grunge alleggerito dei Silverchair, le dinamiche dei Subsonica cariche di energia disperata e casualmente anche il prog-pop di inizio millennio dei britannici Elbow a cui si possono accomunare per il generale senso di nostalgia che aleggia nei loro brani. Il brano che li avvicina a quest’ultimi è il brano finale dell’album, Felina, (secondo me anche il migliore dell’album) dall’andatura classicheggiante per sola voce e ukulele iniziale che si evolve in pop cameristico denso di atmosfera e senso di ineluttabilità. Gli altri brani sono per lo più classici power pop eseguiti però con notevole partecipazione emotiva (Percorso, Pandora, Volto)e a volte con andatura obliqua (Sosia). Il gruppo tenta anche la via del pop epico come non se ne faceva dai tempi degli Echo And The Bunnymen (Settembre, Porpora) e tanto per rimanere in tema col decennio si imbarcano anche in un paio di dark affilati niente male con tanto di titolo lapidario ed enigmatico come si usava a quei tempi (Sabbia, Fiume). Pietre invece è un singolare e inusuale per il restante tono dell’album di folk rock acustico. Il progetto dei Please Diana è ancora abbastanza ondivago tanto carico di energia nel suo andamento strutturale (tutti i brani hanno un’indubbia carica ritmica) quanto indeciso sulla direzione da prendere. Probabilmente trattasi del classico problema di gioventù delle giovani band. Tuttavia l’album scorre gradevolmente ed è piacevole da ascoltare. L’album è uscito per la Phonarchia Dischi.

Di Alfredo Cristallo

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