Provocatoria e polemica riflessione di Alessandro Tantussi inviataci in redazione:
Ieri era il primo maggio, festa di tutti i lavoratori ma, non neghiamolo, soprattutto o forse quasi esclusivamente, festa di una ben precisa parte politica.
Ho dato una scorsa ai giornali on line di e, dopo aver letto le notizie che provengono dall’ Iraq, mi è venuta voglia di fare una riflessione, un parallelo fra due grandi temi: l’ideologia comunista e la religione islamica.
Lo spunto mi è stato suggerito dal giornale “Il Manifesto” che titola così un articolo: “IRAQ: GLI SCIITI OCCUPANO IL PARLAMENTO” potete leggerlo lo allego sotto. Nell’articolo si legge che:prima un’autobomba ha fatto strage di 20 persone, e poi migliaia di persone facenti parte delle “Brigate per la Pace” (sic) di matrice sciita, hanno occupato il parlamento con violenza,sono saliti su sedie, poltrone e scranni, mentre fuori lanciavano pietre ai ministri che tentavano la fuga. Immediate le reazioni alla rivolta sui social network e i media: mentre il governatorato di Baghdad dichiarava lo stato di emergenza, il commando generale dell’esercito chiudeva tutti gli accessi alla città per impedire l’ingresso di altri eventuali manifestanti. Sarebbero ancora sotto assedio, all’interno dell’area fortificata, diplomatici occidentali e funzionari dell’Onu, non ancora evacuati.
http://ilmanifesto.info/iraq-gli-sciiti-di-al-sadr-occupano-il-parlamento/
Dove sta il parallelo con il comunismo?
Ecco qua: da tempo, con l’insistenza di una litania giaculatoria, non si fa che ripetere frasi come “l’Islam è religione di pace, di fratellanza di solidarietà con i più deboli” e cose simili, un po’ come la tiritera “il comunismo è religione di pace, di fratellanza di solidarietà per il popolo”.
Ora bisogna ammettere che, sul piano teorico, nulla vieta che tali affermazioni siano vere.
Nessuno può sostenere che, in assoluto, buona parte dei comunisti di un tempo e degli islamici di oggi abbiano creduto e credano sinceramente in queste affermazioni. Noi non possiamo, sia pur con qualche difficoltà se si legge il sacro Corano ed alcuni testi del comunismo, negare in assoluto che all’origine del comunismo e della religione Islamica (ma forse si potrebbe dire “all’origine delle due religioni” perché questo in sostanza sono state e sono, due “religioni”, entrambe fondate su un atto di fede) nascano come movimento/ideologia/religione animati da sentimenti positivi, resta il fatto che, sul piano concreto, fino ad oggi i risultati sembrano essere ben lontani dalle intenzioni e direi senz’altro disastrosi.
Sul fatto che il comunismo abbia affamato e vessato i popoli, alcuni dei quali vivevano per altro in territori di per sé assai ricchi, abbia diffuso il terrore, anziché abbatterle abbia esasperato le ineguaglianze, abbia negato le più elementari forme di libertà, abbia diffuso e sostenuto movimenti che, per affermarsi nel mondo, ricorrevano agli strumenti del terrorismo e della lotta armata… beh, su questo è assai arduo dissentire, la storia parla chiaro.
E nei paesi in cui, anziché il regime comunista, vige la religione islamica cosa succede?
A me pare proprio che succedano le stesse cose, paro-paro. In teoria non sarà così, forse, ma nella pratica si tratta di due integralismi che, per affermarsi, sostanzialmente ricorrono agli stessi metodi brutali e prevaricatori. Anche nell’Islam si è affermato sempre di più un orientamento alla violenza come strumento sistematico ed indispensabile al fine di vittoria, sia verso l’esterno dell’islam contro le altre religioni, sia all’interno dell’Islam tra le varie fazioni.
Per colmo d’ipocrisia però, sia il comunismo che l’islamismo, non di rado, sventolano le bandiere della pace.
Buon primo maggio a tutti.
alessandro
