LAVORO E DIGNITà PER IL PERSONALE DELLA PROVINCIA di PISA ED IN ITALIA

Ancora una volta il personale della Provincia è costretto a difendere la propria dignità da dirigenti e politici.
La modifica di una  determinazione, come richiesto alla dirigente dal personale dei centri per l’ impiego, sarebbe stato il riconoscimento della loro professionalità, anche se in termini di tutele e diritti avrebbe avuto un impatto ridotto, ma   allo stesso tempo  sarebbe stato  un piccolo segnale di rispetto verso lavoratrici e lavoratori ormai considerati merce da svendere nel processo di riordino delle province.
Perfino anche sotto il profilo formale questi dirigenti\amministratori sono indisponibili a riconoscere la professionalità e le istanze del personale della Provincia, asserviti alle logiche autoreferenziali di chi si sente una costa di intoccabili.
Dopo anni di business con i fondi europei, dopo avere taciuto sul progressivo smantellamento delle politiche di direzione e formazione in materia di lavoro, oggi si va verso il progressivo esaurimento della presenza di personale pubblico nei centri per l’impiego, piegandosi di fatto ai voleri della troika Europea che controlla le risorse finanziarie. 
Qui non si tratta di contrapporre personale della Provincia a quello delle cooperative a cui sono stati affidati servizi, bisogna invece contrastare la concezione di fondo per assicurare politiche attive del lavoro a favore dei disoccupati in un clima che non sia di svalutazione delle competenze,  di incertezza e precarietà per il personale degli uffici. 
cobas_ddl_gelmini

Se a qualche dirigente venisse questa idea saremmo i primi a contrastarla senza incertezze e ipocrisie, la vera questione riguarda il futuro delle Province, la supina accettazione dello smantellamento delle stesse, inizialmente condivisa anche da cgil cisl uil.
E’ ormai cosa risaputa che  per anni non sono stati stanziati soldi per formazione e aggiornamento del personale della Provincia, preferendo, nel caso specifico, gestire i centri per l’impiego secondo logiche perdenti che hanno portato alla loro progressiva liquidazione.
Bisogna intervenire con chiarezza su come stanno gestendo i soldi, a quale scopo e finalità, non basta dirsi a favore delle province quando non si opera concretamente per salvaguardarne funzioni , personale e ruoli.
Sappiamo che esiste la possibilità che il personale  in eccedenza rischi concretamente l’esubero in una prospettiva futura dominata da grande confusione. Ecco perchè i Cobas non sono solo per la semplice modifica della determina ma perchè la mobilitazione riguardi ben altro, le questioni dirimenti per il personale della provincia e dei suoi appalti
cobas pubblico impiego, Pisa
f. giusti

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