PUTIN HA GIA’ VINTO SU TUTTI I FRONTI L’OCCIDENTE HA FATTO UNA FIGURA MESCHINA

La Crimea ormai è nelle mani di Mosca, l’occidente ha provato a fare la voce grossa, ma non ha certo spaventato Putin. Il

presidente russo avrà tutti i difetti del mondo,ma non si può certo definire un imbelle, sono ben 3tre gli ordini di valori lo inducono ad essere risoluto ad andare avanti del suo passo senza guardare in faccia a nessuno:

1) il “valore” economico: la Crimea è strategica per il controllo del petrolio del Caucaso, dei gasdotti est ovest, delle
rotte navali che, attraverso il mar Nero e i Dardanelli, consentono l’interscambio commerciale con i porti del Mediterraneo.

2) il “valore” militare: non può rinunziare alle forze di terra stanziate in Crimea e, soprattutto, dal porto di Sebastopoli la flotta Russa difende il fianco sud della nazione. Controllando la penisola del Mar Nero la Russia si assicura l’eventualità di un rapido intervento militare nel Mediterraneo che, a sua volta, ha un valore strategico enorme nei confronti dell’Europa e del medio Oriente. La Russa dispone nel Mar Nero di una forza navale di notevoli dimensioni, recentemente rafforzata e composta da molte unità di superficie, sottomarini ed aviazione di marina. Non dimentichiamoci che, qualche mese fa, le minacce di Obama di bombardare la Siria di Assad vennero rintuzzate da Putin solo facendo uscire dal porto di Sebastopoli diverse unità navali e schierandole nel Mediterraneo di fronte alle coste della Siria…

3) il valore “politico-democratico”: la Crimea è al 58% Russofona e Russofila e solo per il 24% di etnia Ucraina, gli abitanti della Crimea sono favorevoli a restare sotto l’influenza Russa, attualmente in Crimea si ha notizia di numerose manifestazioni di popolo che sventola la bandiera Russa. Come se non bastasse Putin può contare sul convinto appoggio di tutti i Russi che vivono in madre patria, il sentimento nazionalista del popolo russo non sopporterebbe un Putin debole che si lascia soffiare la Crimea

4) il valore “strategico”, del resto il Parlamento Russo non ha avuto esitazioni ed ha immediatamente approvato la proposta Putin di intervento militare. Questo spiega perché il Presidente Russo, che di carattere non è certo un debole, non ha avuto esitazioni ad inviare le truppe in Crimea, sfidando apertamente l’imbelle Obama che,per l’ennesima volta, ha dovuto ingozzare
l’interventismo di Mosca limitandosi alla ridicola minaccia di escludere la Russia dal G8.

Nell’attuale braccio di ferro Est-Ovest è chiaro che la Russia non cederà mai,neanche di fronte ad una possibile escalation
del conflitto.
Si può forse pensare che l’Europa e gli Usa siano altrettanto determinati?
Come la prenderebbero gli americani se Obama si imbarcasse in un confronto militare, sia pur limitato? Obama ha forse la forza politica di imporre al congresso E possiamo forse pensare che l’Europa possa costituire un blocco militare capace di opporsi
alla Russia? L’Europa non dispone né di una forza militare paragonabile a quella Russa né del consenso unanime fra i vari Stati che sarebbe indispensabile per qualsiasi azione di forza.
Attualmente il problema non è più la Crimea che da secoli è, e ancora per decenni sarà, controllata dalla Russia. Il che a mio
modesto parere è anche giusto. La domanda è se Putin si accontenterà della Crimea, approfittando della situazione di forza in
cui si trova potrebbe tentare di estendere verso occidente la longa manus di Mosca,non tanto in senso militare quanto in senso
economico-strategico. L’orgoglio e l’alterigia di Putin potrebbero indurlo ad assestare qualche altro schiaffo all’America del
povero Obama.

Alessandro Tantussi1896810_10202477340148554_1039477181_n

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