Sibila Sibilla Sobillatrice

Scrivevo il 14 marzo 2012 (Articolo precedente)

Italy's new Prime Minister Enrico Letta (L) is given the bell by outgoing Prime Minister Mario Monti marking the moment he takes office at Palazzo Chigi, in Rome, Italy, 28 aprile 2013. ANSA / ETTORE FERRARI

Italy’s new Prime Minister Enrico Letta (L) is given the bell by outgoing Prime Minister Mario Monti marking the moment he takes office at Palazzo Chigi, in Rome, Italy, 28 aprile 2013. ANSA / ETTORE FERRARI

In momenti di crisi le aziende chiudono; gli imprenditori obbligati a dover fare una scelta, si trovano di fronte tre alternative, una peggio dell’altra:

  • I cinici delocalizzano;
  • Altri cinici restano offrendo lavoro ai disperati arrivati da situazioni ben peggiori delle nostre, questi disperati giunti sino a noi da Paesi dilaniati da guerre intestine; hanno perso tutto e sono costretti a fare qualsiasi lavoro a meno salario e senza diritti, si accontentato di poco e sono dei grandi lavoratori, anche se…;
  • .. tolgono il disturbo… pian piano se ne vanno uno ad uno ed in maniera definitiva; portando dietro di sé uno strascico ancor più rosso.

Addirittura un gruppo di avvocati ha proposto una Class Action per “istigazione al suicidio” contro il precedente Governo Monti e l’attuale Governo Letta.

Alla base di questa “Crisi che pare non finire più” e che sembra provenire da non si sa dove, c’è un piano per depredare gli Stati così come li conosciamo, ma se stiamo attenti a tutte le informazioni che i media ci offrono (o nascondono), allora possiamo intervenire per tentare di tamponare le perdite. Come? Fuggire dall’Italia? (può essere una soluzione provvisoria ed egoistica) O tentare di riprenderci ciò che è nostro, ovvero la nostra sovranità sull’Italia! Perché questa crisi è opera degli istituti bancari privati come la BCE che presta il proprio denaro agli Stati europei; è anche opera dei politici pagati dal suddetto Istituto Bancario.

Pertanto non c’è nessun dialogo con chi pretende il voto degli elettori; non c’è rispetto per chi cerca una stabilità economica per potersi permettere del “panem et circenses”.

Con i piedi puntati a terra, in tanti gridano «Vogliamo l’indipendenza dall’Europa! Torniamo alla vecchia Lira!» Di frasi simili a questa, ne sento un po’ ovunque, a destra e manca, dal Nord a Sud; e sentendo il disprezzo traboccare dalle bocche di chi un tempo era fiducioso nella politica nostrana, provo un moto di orgoglio e penso ad un popolo risvegliato dal proprio torpore, che le vere necessità abbiano spinto verso un comune intento, tutta questa gente arrabbiata e stanca di essere schiava dei propri ideali.

Fermi tutti! Mi sono illuso!

Ho scritto “gente arrabbiata”… non Popolo Unito.

Questa gente è ancora schiava dei propri ideali, anche se mi dicono di NO.

Sono tutti individualisti, ed è su questa individualità persistente in ogni italiano che il consumismo frenetico attuato dalla logica capitalistica delle Lobby economiche e finanziarie li ha resi deboli e isolati gli uni dagli altri, ma è anche un problema culturale (vedi il campanilismo ad esempio); l’ostinazione nell’identificarsi in un partito o uomo politico; tifare una squadra di calcio piuttosto che un’altra; tesserarsi ad un sindacato quando ne esistono tanti altri, e tutti divisi, non fanno altro che vanificare la lotta di classe. Già, ma la Classe Operaia oggi non esiste più, proprio perché non ha più un “nemico” a portata di mano con il quale confrontarsi. Insomma, tutta questa gente arrabbiata è incapace di reagire contro la proprie convinzioni.

Ed ecco che da questo marasma frazionato, spuntano individui o piccoli gruppi ignoti dai colori stravaganti. Questi pretendono di avere la soluzione al problema, si arrogano la paternità di un’Idea, fomentano l’odio covato sotto il manto dell’ignoranza, ma alla fine sembra di non approdare a nulla.

E mentre in Parlamento si azzuffano come galline grasse in un pollaio incrostato di guano, l’Italia affonda nella melma; soffoca nella morsa delle tasse; muore nell’indifferenza di spettatori teledipendenti; ed infine, si seppellisce con le proprie mani dilaniata da atroci dubbi: Meglio prestar soccorso al pastore che grida “Al lupo, al lupo!”, oppure non ascoltare le profezie di Cassandra?

Ma sono fiducioso, spero in un politico che senza chiedere consenso popolare, riesca a rompere gli schemi ordinati da chi trama nell’ombra delle Lobby. (Ossia, non esiste)

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