EX COLORIFICIO DI VIA MONTELUNGO. IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI: “STOP ALLE SPECULAZIONI, STOP ALLE VARIANTI. DESTINAZIONE D’USO? RIMANGA PRODUZIONE-SERVIZI, SE VOGLIONO COSTRUIRE APPARTAMENTI CHE RECUPERINO LA MATTONAIA, LASCIATA NEL DEGRADO PER 20 ANNI”

Che fine faranno quei 14mila metri quadrati della J-Colors in via delle Cascine, e la storia di lavoro e di sviluppo insostenibile che si portano dietro, non è dato saperlo. Lo sgombero coatto dell’ex Colorificio e del Municipio dei Beni Comuni rimette nuovamente in ballo ipotesi che fino a poco tempo fa sembravano accantonate. Nel luglio scorso il proprietario dell’area inviava al Comune di Pisa una richiesta di variazione di destinazione d’uso dei terreni, per trasformarlo da produttivo-servizi a residenziale. Una vera e propria speculazione edilizia, nascosta dall’esigenza di rispondere alle emergenze abitative e di recuperare un’area in pieno degrado.
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Alla richiesta del proprietario, la giunta Filippeschi non chiude la porta, ma sposta solo nel tempo la decisione in attesa del piano strutturale d’area perchè, dice l’assessore Zambito sulle pagine del Tirreno, solo a piano approvato “il progetto potrà avere le carte in regola per la realizzazione”. Poco importa l’impatto che potrà avere sul contesto circostante, sulle aziende ancora aperte che, ad esempio, a fronte di una variazione della destinazione dei terreni a residenziale dovrebbero rispettare canoni di sicurezza e di rumorosità ben diversi, richiedendo investimenti tali che potrebbero comprometterne la continuità produttiva. Modificare l’area, insomma, potrebbe avere impatti non secondari a livello sociale ed occupazionale.
“L’ambiguità dell’amministrazione” sottolinea il Municipio dei Beni Comuni, “è preoccupante oltre che irresponsabile. Il Municipio dei Beni Comuni, durante un anno di occupazione dell’ex Colorificio, ha dimostrato come sia possibile recuperare aree dismesse fornendo servizi ai cittadini e, soprattutto, creando le basi per la creazione di economia ecologica e sostenibile. Molte esperienze di luoghi recuperati vedono il coworking, la sostenibilità, l’economia sociale come elementi che legano il recupero di spazi degradati con l’esigenza di creare posti di lavoro sostenibili e nuovo welfare dal basso. Con la scusa dell’emergenza abitativa”, continua il Municipio dei Beni Comuni, “si rischia di dare il via ad una nuova operazione speculativa che arricchirebbe i soliti noti, senza ricadute sostanziali per il territorio. Se si vuole dare risposte serie alla crisi che stiamo vivendo la risposta è semplice: che si recuperino le aree lasciate degradare nel corso degli anni, come la Mattonaia appena occupata, e vengano destinate alla loro funzione originale. Se c’è emergenza abitativa perchè lasciare ai topi e alle siringhe 11 appartamenti in centro a PisaE non si tocchi la destinazione d’uso dell’ex Colorificio, perchè solo in un’area destinata a servizi e produzione è possibile ripensare ad una nuova economia che dia risposte alla crisi economica e sociale di oggi“.
“Le bugie hanno le gambe corte” conclude il Municipio dei Beni Comuni, “e il recupero della Mattonaia, che verrà restituita alla cittadinanza con un nuovo decoro, e soprattutto la riapertura dell’ex Colorificio toscano il 16 novembre prossimo sono due punti di non ritorno nel nostro impegno contro la speculazione ed il degrado nella nostra città”.

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