QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL PARCO EOLICO DI PONTEDERA

Le pale del Parco Eolico di Pontedera girano poco e anche quando girano non é detto che producano energia. Per produrre energia è necessario che il vento sia superiore a 4m/sec., ma a Pontedera, mediamente, il vento raggiunge a malapena i 3 nodi/sec, si tratta della velocità a terra, ma anche fatti i dovuti calcoli per stabilire la velocità alla quota delle pale il risultato è sconfortante siamo intorno ai 10 m/se, inferiori ai 14-15 necessari per un minimo di produzione di energia. Qui le statistiche della velocità del vento a Pontedera http://it.windfinder.com/windstats/windstatistic_pontedera.htm 
I cittadini, quando vedono le pale ferme, ma anche quando girano piano, si mettano il cuore in pace, il sistema non produce energia. Il Sindaco di Pontedera ed il suo ufficio tecnico pare che lo sapessero bene anche prima di installare l’impianto. Con un anemometro era stata verificata la velocità media del vento a terra in zona Gello dunque già prima che si decidesse di installare le pale si sapeva che il vento era insufficiente. Ma si voleva in tutti i modi procedere alla installazione dell’impianto. Allora sembra che siano stati presi, come base per il calcolo di convenienza, i dati di due anemometri molto distanti da Pontedera, probabilmente uno di questi è l’anemometro di Pisa aeroporto Galileo Galilei. E’ risaputo che a Pisa la velocità media del vento è doppia rispetto a quella di Pontedera, circa 7 nodi/sec (potete verificare qui: http://it.windfinder.com/windstats/windstatistic_pisa.htm ) e dunque si è proceduto.
punklittle[1]
In questo scorcio di estate, ad esempio, soltanto nel 15% delle ore che ci separano da fine agosto il vento supererebbe la soglia necessaria perché le pale possano produrre energia, questo è verificabile sul sito il Meteo.it http://www.ilmeteo.it/pdf/meteo-pontedera.pdf (ovviamente le previsioni valgono per oggi sabato 24)
Nonostante l’efficienza delle pale in produzione di energia sia bassa, l’investimento sarebbe redditizio per Electrawinds perché per ogni kW/h prodotto la società percepisce un consistente contributo dallo Stato. Per tanto, se da un lato l’impianto garantisce al Comune un modesto incasso (pare sia il 2% del valore di mercato dell’energia prodotta) il sistema è comunque redditizio per la Electrawinds ma costituisce un aggravio dei conti pubblici in quanto, a fronte dell’incasso di 10.000 euro del Comune, ogni pala costa allo Stato Italiano una cifra ben superiore al guadagno del Comune.
I vantaggi vanno tutti agli azionisti (Belgi) di Elecrawinds, mentre i costi rimangono in Italia (così come l’impatto ambientale delle pale) In sostanza il Parco Eolico altro non sarebbe, se non un vero e proprio artifizio che garantisce ad Electrawins un discreto guadagno, un errore clamoroso. Ma tanto sempre il famoso Pantalone è quello che paga. Se Electrawinds avesse dovuto acquistare il terreno e pagare gli oneri di concessione per il permesso di costruire l’iniziativa sarebbe stata antieconomica . Ma il terreno dove sorgono le pale è stato concesso dal Comune ad Electrawinds, a fronte di un compenso modesto, per affidamento diretto, cioè senza una gara d’appalto che avrebbe potuto sollecitare altre compagnie elettriche a fare una offerta migliorativa. Tenuto conto dell’importanza dell’investimento (sopra la soglia Comunitaria) la gara avrebbe dovuto essere estesa a tutte le imprese dalla Comunità Europea. Dulcis in fundo: alla scadenza del suo mandato il Sindaco che ha concesso il terreno ed i permessi ad Electrawinds è entrato a far parte, guarda caso, proprio del consiglio di amministrazione di Electrawinds. Maconcini oltre ad essere presidente di Geofor è dunque uno degli amministratori di Electrawinds (salvo si sia dimesso recentemente). 
aLESSANDRO tANTUSSI
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