Parole e musiche nomadi: Luca Dini con Dimitri Grechi Espinosa e Roberto Luti a Costellazioni Jazz

Costellazioni Jazz vi porta tra i Tuareg, alla scoperta di una affascinante cultura le cui influenze hanno avuto interessanti ripercussioni sul linguaggio musicale.

Luca Dini, presidente di Fabbrica Europa e co-direttore artistico del Teatro Era di Pontedera, in collaborazione con Azalai – Laboratoire nomade, sostenuto dal programma Cultura dell’Unione Europea, presenta il libro di Barbara Fiore, Tuareg, frutto di una appassionata, accurata e complessa ricerca svolta dall’autrice, che ha vissuto per alcuni anni presso una grande famiglia dei Kel Antsar del Mali.

Fiore descrive lo straordinario legame tra la musica ed una cultura legata agli spiriti che abitavano attorno ai Tuareg nel deserto e alla vita nomade attraverso l’immenso Sahara. Oggi i Tuareg, per via delle siccità, delle carestie e delle guerre locali, si sono trasferiti dagli attendamenti nel deserto alle periferie delle grandi città, adeguandosi a profondi mutamenti. Ma il legame col loro passato e con la loro straordinaria e antica cultura riemerge spesso ancora integro, in tanti aspetti della vita quotidiana, ad esempio nel modo di occupare le abitazioni in muratura, come gente che se pur ferma sembra sia ancora nell’agitazione del viaggio; poi nel cibo, nell’abbigliamento, nel rapporto con gli esseri soprannaturali, quegli spiriti del deserto che li hanno seguiti, e continuano a curarli, ad apparire loro, a tenerli d’occhio, e soprattutto nella musica, attraverso la quale i Tuareg riescono a far sopravvivere la propria identità.

A seguire, l’omaggio alla cultura Tuareg verrà reso dal Duo Dimitri Grechi Espinoza e Roberto Luti, due musicisti tra i protagonisti del Festival au Désert/presenze d’Africa, organizzato da Fondazione Fabbrica Europa in collaborazione con il Festival au Désert di Timbuktu: un festival di musica e cultura che rappresenta da tre anni un momento di incontro tra l’Italia e il Mali.

Compositore e interprete, Sax Alto Tenore Soprano, dopo aver frequentato l’Istituto jazz di Mosca ed il Jazz Mobile di New York, Dimitri Grechi Espinoza partecipa a corsi di perfezionamento presso Siena jazz con P.Tonolo, F. Di Castri, S. Battaglia, P.Fresu. Come sax-tenore dell’Orchestra Giovanile Italiana di jazz sotto la direzione di B. Tommaso compie due tourneè con il Peter Heskine Trio e James Newton. Nel 1997 si classifica 2° al concorso “Massimo Urbani” nella categoria sax aggiudicandosi la borsa di studio per   le clinics della Berklee School a Umbria jazz e nello stesso anno riceve il premio dedicato alla memoria di Luca Flores come membro dell’orchestra di Barga jazz. Sempre nel ’97 viene chiamato da S. Battaglia  a far parte del gruppo “Theatrum” con il quale incide “Gesti”, un triplo CD edito dalla Splash. Leader dei Dinamitri Jazz Folklore, ha creato con essi una delle realtà più originali del jazz italiano. Attivi da più di dieci anni con live e progetti dall’alto profilo artistico e culturale, hanno dato alle stampe album in cui lo stile jazzistico di matrice marcatamente africana ha dialogato in maniera unica con forme e linguaggi freschi e innovativi: “Folklore in Black” (con il clarinettista Tony Scott), “Congo Evidence” (con il poeta Sadiq Bey) e “Akendengue Suite” (con Amiri Baraka/LeRoi Jones) sono gli esempi migliori per comprendere l’essenza della loro musica.

Roberto Luti è uno straordinario chitarrista livornese che, dopo un’esperienza iniziata con la band First Experience, formazione con la quale è stato ospite del Torrita Blues nell’edizione 1991, si è trasferito a New Orleans dove ha suonato con tutti i più importanti musicisti blues. Nel periodo a New Orleans Luti si è fatto apprezzare per lo stile originale con cui suonava la sua slide guitar. Ha collaborato con Washboard Chaz, anch’egli ospite del Torrita Blues nel 2006, e con Lynn Drury. Ma il nome di Roberto Luti sicuramente è risuonato in tutto il mondo grazie a Playing For Change, un progetto musicale mondiale del produttore Mark Johnson che ha permesso a moltissimi musicisti di suonare brani musicali senza mai incontrarsi di persona, dal Sud Africa al Tibet, alla Russia, al Canada, e Roberto Luti, da New Orleans, era uno dei musicisti coinvolti.

 

Partner dell’iniziativa e de I Renai, l’associazione culturale ARCI che organizza Costellazioni Jazz, è come sempre la Libreria Roma di Pontedera, presente durante Costellazioni Jazz per eventuali approfondimenti e per sostenere e accompagnare gli aspetti culturali legati all’intrattenimento musicale.

 

Vi ricordiamo infine che per tutta la durata di Costellazioni Jazz sarà presente un artista d’eccezione, Giacomo Innocenti, pittore e musicista: ha già inciso tre album insieme ad Andrea Pellegrini e all’Orchestra Jazz Bonamici Group One, oltre ad aver pubblicato alcuni racconti e una commedia musicale, e realizzato diverse esposizioni personali come pittore e fotografo.

Nell’opera di Giacomo Innocenti spesso ricorre il tema della musica, non solo come ritrattistica o come rappresentazione del gesto musicale, ma come tentativo di esprimere la musica stessa sulla tela. E’ spesso dalla musica jazz che Innocenti trae ispirazione per la sua pittura, così come dalla fotografia, dalla pittura, dai suoi viaggi, trae l’ispirazione per la musica. Ed è proprio in tale veste che questo artista dalla creatività irrefrenabile sarà presente alle iniziative, con un’esposizione permanente della sua opera pittorica d’ispirazione jazz il cui messaggio è quello inserito all’interno del libretto del suo ultimo CD, “Ora”, che presenterà, insieme ad una breve presentazione dei suoi lavori, in occasione dell’ultimo tra i dieci eventi:

“Non aspettate a fare, ad amare la musica: fatela, amatela Ora”.

 

Una grande serata di cultura e qualità da trascorrere nella piacevole atmosfera del locale interno allo Sporting Club, in via dell’Olmo 63 a Pontedera, e di cui ci auguriamo vogliate cogliere l’invito.

 

Per info e prenotazioni

0587 931586

348-4120387

349-4422366

 

Presentazione di Luca Dini ore 21,30

Concerto ore 22,00

 

Per chi fosse interessato alla cena, si prega di raggiungere il locale in tempo per garantire attenzione allo spettacolo e agli ospiti che interverranno.

 

Ingresso gratuito riservato a soci ARCI

 

 

Costellazioni Jazz è l’iniziativa con cui l’Associazione Culturale ARCI I Renai si propone di avvicinare al jazz e al suo universo: per conoscere storia, protagonisti, linguaggi, tradizioni, evoluzioni e contaminazioni d’un genere che è cultura e stile.

I Renai ha per scopo quello di sensibilizzare in modo capillare e diffuso i cittadini alla musica e alla cultura utilizzando come strumento il jazz e il mondo culturale che gli è correlato, letterario, cinematografico, storico, artistico in ogni sua accezione, oltre che musicale in senso lato.

Costellazioni Jazz riguarda 10 eventi culturali, in altrettante serate musicali jazz, programmate in modo da fornire uno stimolo nuovo per approcciare la cultura, appassionandosi al jazz ed al suo mondo, che possiede forti elementi “educativi”. Un mondo che non è solo musica: è fatto di storia e di persone, riguarda aspetti quali le influenze e le modalità d’esprimersi nel cinema e nel teatro o in letteratura e nell’arte, o su culture diverse, non tralasciando le ‘contaminazioni’ che ha esercitato su altri generi musicali. <<Prossimo a compiere i suoi primi cento anni, il jazz si è frammentato in molte cose diverse per persone diverse: per qualcuno è una musica d’avanguardia, per altri invece è musica della tradizione. Ma il jazz è qualcosa di più che musica: ha una storia e una tradizione di pensiero, un immaginario e un vocabolario; ha la sua agiografia, con i suoi santi via via eletti oppure rimossi dal pantheon. È una forma d’arte in cui molti diversi codici simbolici vengono ora creati: su disco, nei film, nell’arte, nella letteratura, nella pubblicità, nella moda, nella lingua, persino nel cibo e nelle bevande.>>

I Renai vuol fornire dei primi spunti di conoscenza su questo grande mondo variegato con l’auspicio che possa fornire nuovi spunti di sensibilità culturale e umana per tutti coloro che credono che l’arte e il sapere, in ogni loro forma, siano arricchimento interiore e percorso di crescita.

Il nome dell’associazione deriva da “i renai”, i lavoratori pontederesi che cavavano dall’Era e dall’Arno, a mano, la sabbia per le costruzioni, insieme alle funi ed al laterizio (ai renai si affiancavano “i funai” e “i mattonai”). Attività, queste, che venivano svolte a Pontedera prima dell’arrivo della Piaggio.Il nome non è stato scelto a caso. L’associazione intende richiamare valori e tradizioni della Valdera e al contempo valorizzarne lo sviluppo, la ricerca di nuove identità culturali e la costruzione di percorsi fruttuosi del sapere e della crescita sociale.

Per tali motivi, I Renai è stata aggiunta alla “Tavola della musica del Comune di Pontedera”, nata per volere dell’Assessorato alla Cultura allo scopo di mettere in sinergia associazioni e soggetti che lavorano per la diffusione della musica, e che annovera tra i suoi membri l’Accademia della Chitarra Stefano Tamburini, l’Accademia Musicale Glenn Gould, l’Accademia Musicale Toscana, la Corale Città di Pontedera, il Festival Sete Sóis Sete Luas, Musicastrada, Premiata Filarmonica Volere è Potere e Spirito Jazz (Cavatappi Calcinaia).

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