Centre Pompidou (Paris) artisti Ricchi artisti Poveri e Mircea Cantor

La prima cosa che mi viene in mente solcando i grandi corridoi del centre Pompidou riempiti di opere d’arte:« è la disparità che ce nel mondo dell’arte » .


Artisti che hanno cachet astronomici e budget enormi e schiere di garzoni per creare le loro visioni del mondo e del sogno e ci sono altri artisti che hanno zero e che devono reciclare, rubare, farsi prestare cose, oggetti, colori, pennelli, soldi, per potersi esprimere. Mi chiedo :« è giusto questo ! »
Artisti e qui, non discuto di talento, di qualità, ma parlo di giustizia.
Ci sono i « nobili » delle sfere alte, altissime , gli irrangiungibili ,quelli che hanno dietro di se ormai potenti fondazioni a loro nome e i miserabili quelli che non mangiano, non dormono e forse si ubriacano, si drogano per non pensare alla miseria che vivono per esistere.
Le stars dell’ art bussines si spostano in prima classe, in hotel super lusso, segretarie, ristoranti raffinati, e stuole di giornalisti che l’inseguono e che hanno comande da musei, fondazioni bancarie, ecc, ecc ed i poveracci che si spostano in low cost che dormono in stazione per realizzare un opera, in un bar, in una galleria squottata,un garage, una biblioteca di villaggio o in una parrocchia, oppure in una galleria privata che reclama l’affitto , poveri artisti che di giorno fanno i camerieri o lavorano in fabbrica e di notte creano, che ingiustizia in un mondo d’ingiustizie. Passo di parlarvi di Picabia, Miro’, Duchamp , Breton, Modigliani, Becon per parlarvi di cio’ che mi ha colpito della visita di Boubourg a parte questa disparità che ce nell’arte e nella vita « I ricchi e i poveri ». Vi parlero’ di questa esposizione di Mircea Cantor questo giovane artista rumeno nato nel 1977 , lui dice di se « Di non rivendicare nessun ancoraggio geografico , dice di vivere e lavorare sulla terra, dice ancora , l’essenziale e di non parlare globale , ma universale, che è il contrario di globale , perchè la globalizzazione ti annienta !
La sua opera video «Wind Orchestra » Un bambino soffia su 3 colteli in piedi in fila, al soffio questi cadono, lui li risolleva e risoffia e cosi all’infinito, semplice e ripetitivo ma di grande effetto simbolico. In un altro video in grande schermo una bella donna asiatica vestita di bianco distribuisce una corda sulle mani di un gruppo di persone messe in ginocchio in cerchio , quando ha finito il cerchio ,accende la corda e la fiamma corre come una miccia fino a spengersi nella sua mano. Bravo Mircea sei riuscito a provocare in me il soffio ed il battito, uguale « Emozione ».

Vincenzo Cirillo

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