THE MOTHER CODE

21/04/2020 – The new album, pubblicato da areasonica records, by Silversnake Michelle

 

Album che ha uno stile apparentemente più scanzonato rispetto ai precedenti, di matrice rock con moltissime influenze e sperimentazioni blues e rap.

Silversnake si diverte a giocare con le parole e simbolismi. I testi rimangono sempre molto criptici e metaforici e anche quando toccano argomenti delicati e spinosi, sono abbinati a melodie  morbide.

In questo album vi è un forte richiamo verso l’infanzia. Quasi un voler tornare indietro in un periodo più sereno e leggero (ma è mai stato effettivamente così?) Forse un tornare indietro per soffocare taluni rimpianti di cose non fatte e sogni distrutti, per non aver dato fiducia e ascolto alla voce del proprio cuore.

Per difendersi mette in atto comportamenti autodistruttivi per annullare sentimenti ed emozioni. Si cerca di riempire un vuoto, ma Il cuore diventa freddo  e pesante quasi a non voler “sentire” più nulla. Una condizione di pre- morte.

Silversnake sente il tempo scandire sempre più ferocemente e  inesorabilmente i suoi passi. I giorni sempre più corti e veloci che ci schiacciano voluttuosamente  e si vede sempre più vicina alla porta oltre la quale c’è l’ignoto. Qui traspare la forte paura di morire, la paura di non potere ed essere più nulla.

Il Codice è la chiave con cui percepire la fluttuante prospettiva del Tempo, ma Her Snakeness la seppellisce, rendendo l’Universo una inespressiva e irreale proiezione olografica di un punto che si espande all’infinito.  E’ un riverbero . Una burla della luce che ci fa percepire tridimensionalmente una realtà bidimensionale . Esattamente come in uno schermo televisivo. E quindi continueremo ancora a vedere il tempo in modo sfocato con una direzione irreversibile. L’Umanità non è ancora pronta a vedere la Verità.

La copertina rappresenta lo scollamento dalla bidimensionalità per diventare tridimensionali .  E anche la ribellione di una parte di Silversnake, rabbiosa contro se stessa, per essere arrivata a essere imperturbabile e insensibile come la dura pietra.

Ogni album è strettamente interconnesso all’altro. L’insieme dei titoli di tutti gli album formano  una frase che si completerà al termine di un percorso personale condiviso.

TRACKLIST  ALBUM “THE MOTHER CODE”

La tracklist si apre con  “The Empty Fullness” brano accompagnato da un cortometraggio/videoclip e tocca il tema della bulimia e del rapporto col cibo come riempimento di un senso di vuoto. Come qualcosa di piacevole e vitale possa diventare una forte ossessione e trasformarsi in qualcosa di pericoloso. Silversnake si riempie di cibo e il cibo a sua volta la divora lentamente. Il senso di solitudine è troppo forte. D’altronde non ci si incontra mai con i propri simili, ma solo con le loro ombre.

In “ItAlien” si cimenta in un rap in 3/4 fuori dagli schemi in cui si sente lontana dal resto del mondo, quasi fosse un’aliena e prende di mira i talent e tutti gli “artistucoli” che si svendono  nella “macellerie dei sogni.” Tematica che viene ripresa anche nel brano “Plastic”, dove ribadisce un NO secco ad una proposta decisamente insistente di partecipare ad un talent musicale.

In “Irreversible and Massive Necrosis” l’artista immagina un’invasione di insetti metallici che invadono la Terra e riescono a sconfiggere gli esseri umani in quanto riescono  ad avere il controllo delle menti  necrotizzando e rendendo atrofici i cervelli: chiara metafora dei tempi attuali, in cui la tecnologia viene abusata e ci rende schiavi di essa.

“Eukaryotes” . Passa da tonalità celtiche per trasformarsi in qualcosa di più latino ; siamo solo cellule, ma allora cosa sono le emozioni? Perchè siamo coscienti? Da dove veniamo? chi è Dio? E qui l’artista manifesta domande senza risposta che tormentano da sempre l’essere umano. Siamo forse un errore della Natura che ci ha fornito di una coscienza, ma troppo piccola per capire ? o parti di un dipinto, di cui non vedremo mai l’insieme?

“Just a name” brano solo voce. Il racconto di una serata trascorsa con amici, ma nonostante la serenità e il divertimento momentaneo si percepisce la solitudine

“32 December” versione di “Silversnake” in tonalità maggiore . Un blues dal testo onirico nosense in contrasto col testo della canzone originale, dipingendo un pianeta tutto rosa in cui Silversnake si diverte in un mondo fantastico.

“Blue Glue” brano morbido e soffuso, in contrasto con il testo della canzone, in cui l’artista racconta come talvolta il mondo  fatato  e sognante dell’infanzia venga bruscamente “sporcato” dalle menti torbide e tristi degli adulti e di come si rimanga segnati per sempre da quella colla blu. Quella colla appiccicosa che si vuole pulire, metaforicamente messa in lavatrice, “là dove le cose girano”; quella colla che rappresenta il dolore e la delusione di una bambina che scopre che gli adulti non sono quei mitici supereroi che voglion far credere, ma esseri fragili, insicuri e ipocriti.

Come ultimo brano della tracklist viene riproposta la prima canzone “Silversnake”, quasi a voler ribadire l’identità e le origini.

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