ANDREA CHIMENTI Il Deserto La Notte Il Mare

Andrea Chimenti è un cantautore emiliano (è nato nel 1959 a Reggio Emilia) noto per essere stato la voce e il frontman dei Moda storica band fiorentina dei primi anni Ottanta. Partecipa alla storica compilation della IRA Catalogue Issue (1984; insieme a Litfiba, Diaframma e Underground Life). Coi Moda registra tre album Bandiera (1986), Canto Pagano (1987) e Senza Rumore (1989). Dopo lo scioglimento del gruppo, Chimenti realizza il suo primo disco La Maschera Del Corvo Nero (1992
per la CGD) insieme agli amici Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli.

Con Antonio Aiazzi, che diventerà negli anni successivi il suo più assiduo collaboratore, i Beau Beste e gli Africa X (un gruppo africano di World Music) registra l’anno dopo l’album Chaka, primo per il Consorzio Produttori Indipendenti. Nel 1996 pubblica L’Albero Pazzo (sempre per la CPI) e in quest’occasione duetta con David Sylvian in un brano dell’album. Appare nel film Sono Pazzo Di Iris Blond dove canta il brano Black Hole e nel 1997 pubblica l’album Qohelet (per la CPI) iniziando una collaborazione con l’attore Fernando Maraghini. Con quest’ultimo e Maria Erica Pacileo fonda
l’etichetta La Via Dei Canti coi quali pubblica Il Cantico Dei Cantici (1998). Da quel momento lavora a sonorizzazioni di spettacoli teatrali, mostre e video d’arte. Nel 2000 lavora al progetto teatrale Il Porto Sepolto che darà il titolo al suo successivo album (2002, primo LP per la Audioglobe/Santeria), una rilettura delle poesie di Ungaretti. Nel 2004 pubblica due album un live intitolato Concerto 1998 e Vietato Morire (ambedue per la Audioglobe/Santeria). Nel 2005 partecipa alla compilation Voci Di Fiumi (un album in cui 12 artisti si confrontano con l’idea di Fiume; Chimenti vi partecipa col brano Lo Giuro) e pubblica il DVD ChimentidanzaSilenda una compilation di 14 suoi brani danzati dalla compagna Silenda. Nel 2010 pubblica il suo nuovo album Tempesta Di Fiori. Nel 2014 incide con The Alpha States una suggestiva cover di Ashes To Ashes un classico di David Bowie, cura le musiche per il documentario Ungaretti Sul Carso e pubblica il romanzo Yuri, che diverrà il soggetto e il titolo del suo nuovo album uscito nel 2015. Negli anni successivi collabora con svariati artisti e nel 2017 pubblica un nuovo live Chimenti Canta David
Bowie. Nell’agosto del 2021 pubblica il singolo Milioni che fa da apripista al suo nuovo album Il Deserto La Notte Il Mare che viene pubblicato il 5 novembre per la VREC Music Label. Il nuovo album è una raccolta raffinata e poetica di 10 canzoni che delineano uno scenario di paesaggi sonori incendiari e sanguinosi dipanando la sua forza evocativa in una serie di episodi di notevole spessore quasi sempre avvolti da un’atmosfera plumbea. In effetti gli arrangiamenti sono l’elemento (formale) che definisce al meglio l’album incamerando densi strati di suoni, dinamica spettacolare, umore fatalista, teatralità decadente che propellono una fusion fra espressionismo
psicotico e futurista (e talvolta sgrammaticato)assorbendo, jazz lounge (Dove Ho Posto Il Mio Amore un recitato concitato con esplosione finale alla Van Der Graaf Generator), world music (In Eterno, un deliquio alla Peter Gabriel su un sottofondo dark per archi ed elettronica), dub subsonico (Beatissimo), pop rock anni Ottanta (Milioni), folk (la ninnananna di Bimbo) e glam rock sbilenco (Felice). Tuttavia l’elemento più importante e decisivo è dato dalle sue pieces dilaniate da un pessimismo allucinato e da una tensione esistenziale che emana un senso di angoscia, claustrofobia, paranoia. Significativamente i brani migliori sono quelli in cui Chimenti si avventura nella forma musicale del Lied (Allodola Nera per piano e voce, la spettrale Oltremare per piano, voce e sax che si tramuta in un jazz lounge estatico fino a sfiorare le sperimentazioni psichedeliche di Tim Buckley) o del prog-rock (L’incantevole Garcia propulsa da irregolari giri di accordi). La chicca dell’album è KY che capovolge la struttura di Oltremare essendo un jazz lounge che si sviluppa con un incedere pesante alla Melvins e si conclude di nuovo in un lied per voci, piano ed elettronica. Chimenti trova la forza in questo LP di inoltrarsi con la stessa cadenza tragica in cupe atmosfere ancestrali, pregne di quel senso opprimente di sinistro mistero che è sempre stata la sua arma migliore, dimostrando qui di aver maturato una classicità armonica che riesce a bilanciare compostezza e fervore. Un nugolo di ospiti d’eccezione sublima il progetto: innanzitutto David Jackson lo storico sassofonista dei Van Der Graaf Generator, poi Ginevra De Marco (voce),
Antonio Aiazzi (tastiere, fisarmonica), Francesco Magnelli (piano), Fabio Galavotti (basso), Saro Cosentino (chitarra). La copertina dell’album è tratto dall’opera Il Nodo di Nicola Vinci, la produzione è di Andrea Chimenti e Cristiano Roversi.

di Alfredo Cristallo

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