FRANCESCO SETTA Fenice

 

Francesco Setta è un cantante e chitarrista comasco, classe 1992. Inizia a comporre da
giovanissimo, grazie a un ambiente familiare che supporta le sue scelte e le sue ambizioni di fare
musica. Le canzoni rimangono in cassetta finché a 20 anni con il suo amico Mirko Mereu (alias
Shmate) formano il duo rap Calibro VII che pubblica il disco Vaso Di Pandora un album hip hop
fortemente critico contro la società moderna e il consumismo. Successivamente il gruppo decide
di evolversi fondando il gruppo Micro De Rua con il batterista Ivan Cristallo. Nel 2017 Setta decide
di intraprendere la carriera solista e con l’aiuto del produttore e musicista Max Zanotti (già attivo
con i Deasonika, i Rezophonic e i Casablanca) pubblica nell’inverno del 2019 il suo primo lavoro, un
EP di 6 brani intitolato Uomo Per Metà pubblicato dalla CD Baby Records. Il nuovo lavoro di Setta
che si muove come il precedente EP verso sonorità tipiche della scena country blues americana è
anche il suo primo full-length album che viene pubblicato (dopo i due singoli apripista di novembre
Un Collo Per Una Forca e Neve) il 12 febbraio 2021 dalla VREC Music/Audioglobe col titolo di
Fenice. Il nuovo LP dunque conferma la tendenza di Sdetta a staccarsi dalla scena hip hop tout
court e a continuare la sua critica verso il sistema consumistico che dilaga soprattutto fra le
generazioni più giovani. Sostanzialmente Setta col suo nuovo lavoro prosegue nel suo progetto di
aggiornare la sua figura di artista hip hop puntando di volta in volta ad ammantare le sue
composizioni con ballate introverse sfumate fra denuncia lapidaria dei clichè giovanili e
depressione (Il folk-rap con echi morriconiani di Un Collo Per Una Forca, la title-track con parti
vocali alla Almamegretta), country blues lente e marziali e spesso tenebrose e tormentate(Mondi
Lontani), tetre vignette da cantautore esistenziale (Neve che inizia come un lied per piano e voci
quasi new age e poi si affida a progressioni modali atmosferiche a metà strada fra Richard
Thompson e i Durutti Column). Così dopo un’iniziale Intro che è una poesia di Benny Lee Cames
sulla figura misteriosa solitaria e seducente del lupo, Setta si immerge in un programma che sfuma
l’hip hop classico in un più semplice ma passionale spoken word (Skit) o in un cantautorato
decisamente anti-spettacolare fino a lambire forme barocche di rock psichedelico (la tenue
Amore/Odio alla Mazzy Star) e con un approccio alla narrazione che somigliano molto all’ultimo
Nick Cave ma senza mai assumere forme di delirio incontrollato e anzi usando il rap come forma
terapeutica ed esorcizzante.

Certo l’anima rap rimane ancora immanente ma si trasforma spesso
in un noise metal alla Nine Inch Nails (Foxy, Gioventù Bruciata) o in un boogie stentoreo alla U2
(Sabato Sera Trash) o si adagia in country pop lussureggianti (Cuore Di Seta) con orchestrazioni di
archi sanremesi e ritornello rubato a Comfortably Numb (il classico dei Pink Floyd). Alla fine di hip
hop veramente classico rimane solo il chiacchiericcio “trovato” di Outro (che peraltro dura meno
di due minuti). Il trucco sta nel costruire un collage di citazioni, vivisezionando musica del passato
e riassemblando gli organi in un corpo diverso: un programma creativo e post-modernista nel suo
lato più nobile, oppure molto divertente nel suo lato più spicciolo ma intanto orecchiabile.
All’album hanno collaborato Max Zanotti (chitarra e synth), Miriam Zanini (seconda voce in
Amore/Odio), Francesco Amico (chitarra in Amore/Odio e Gioventù Bruciata) e infine il fido
Shmate ospite nella tile-track..

di Alfredo Cristallo

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