Ø MARS Lumina

Ø Mars nome d’arte di Oscar Cremon è un batterista punk pervenuto nel 2020 alla stesura del suo
primo LP intitolato Lumina e uscito il 13 Settembre per la Vrec Music/Audioglobe. Lumina è
un’ipotetica colonna sonora per una spy story ambientata nel futuro e musicalmente è un mix fra
new wave, jazz, beat vintage e post rock. La sua musica si basa su un ripescaggio indiscreto del
repertorio melodico del beat anni Sessanta, del jazz anni Cinquanta e della darkwave anni Ottanta
in funzione di una rifondazione del synth pop su basi meno triviali che viene caratterizzato con
arrangiamenti sognanti suonati su tastiere minimali e su fragili armonie pervenendo quindi a una
via di mezzo tra il lo fi da cameretta e lo stupore psichedelico dei Felt. Nello stesso tempo Ø Mars
ha l’ambizione di trasformare questa musica da camera adatta ai lieder di un compositore
romantico in accompagnamenti di lusso per un crooner soul – jazz approdando a una forma di
ballata d’avanguardia dove le frasi di synth sono discrete, le interazioni fra gli strumenti sono
timide ma ogni accordo è un tesoro di emozioni perfettamente incastonato nell’insieme del brano
stesso. Ø Mars canta come un crooner da nightclub alle ore piccole che sfoghi in solitudine la sua
malinconia, o come se stesse farfugliando tra il sogno e la veglia o stia pensando ad alta voce. Le
sue ballate lambiscono ora la tenera claustrofobia di Nick Drake, ora la fiabesca weltanschaung di
Kevin Ayers, ora la musica confessionale cantata nel registro spettrale di Brendan Perry (Il salmo di
Playful Ghost). In questa cornucopia di segni musicali che assorbono le influenze più disparate, si
colorano con i timbri più svariati, si pavoneggiano sempre più eccentrici, Ø Mars opta con
maggiore convinzione nel crooning da cocktail lounge anni Cinquanta che esalta il potere
suggestionante del recitato e della dizione e il suo pop crepuscolare. Oltre la metà dei brani
appartiene a questa opzione: il crooning di Sublime Soul che affonda fra tecniche minimaliste ed
ambientali e quello con cadenza reggae e organo soul di Quiet Light, il soul nostalgico aggiornato
all’età del trip hop di Winter Sun cullato da accordi finali di koto e piano, il jazz lounge di Ink On the
Water con inserti da film noir e il soul di Made Of Stars (il singolo apripista) che interseca le
policromie alla Pram e l’elettronica casuale finendo per somigliare alle soundtrack di un film di
fantascienza: una testimonianza dell’amore del musicista per il modernariato vintage. Sono invece
momenti di raccoglimento la ballata minimale della title-track, la sonata notturna per piano e
chitarra noise di The Other Place e la sonata per piano e clarinetto della finale On The Reef che
rivelano l’anima più dimessa e raccolta di Ø Mars. La contemporanea presenza di temi ballabili in
chiave minore e di pattern tanto romantici quanto concettuali fanno di Lumina un esercizio
stilistico di musica che rilassa invece che eccitare, che non provoca brividi ma visioni e dimostra
l’assioma che in arte il soggetto non è importante ma lo è la qualità dell’opera del soggetto. La
produzione è di Lorenzo Corti.

di Alfredo Cristallo

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