CUCOMA COMBO Cucoma Combo

 

Cucoma Combo è la nuova creatura di Max Zanotti, pirotecnico e fantasioso batterista della Classic
Afrobeat Orchestra (il cui disco Polyphonie è stato recensito su Micsugliando ai primi di Maggio
2017). Rispetto al suo precedente progetto che univa world-music gioiosa e frizzante, misticismi e
aspetti etno-antropologici dell’Africa, Cucoma Combo (il nome viene preso dal dialetto romagnolo
per la cuccuma ovvero la caffettiera) è invece un lavoro che è un inno alla tolleranza e
all’uguaglianza sempre ottenuta attraverso una musica colorita ed eccitante ma che spazia ora dai
suoni dell’Africa a quelli sudamericani.

Per questo disco Max Zanotti (che suona batteria percussioni e tamboura e canta) ha riunito un espertissima line-up di musicisti: Lorenzo Perinelli (basso, cori), Daniel Morselli (chitarra, guacharacha, cori), Martina Fadda (voce, percussioni, tastiere), Fabio Mina (flauto, sax tenore, gaita colombiana, danmoi, elettronica, cori) e Marcello Detti (trombone, bombardino, pocket trumpet, shells, cori).

L’album Cucoma Combo esce il 12 luglio del 2019 per la Black Sweat Records e unisce la bollente energia della poliritmia musicale, lo spazio sperimentale per arrangiamenti ambiziosi e le parti improvvisate dei fiati in un album che riesuma come d’incanto la breve stagione della world music italiana degli anni Novanta: vi si trova la contaminazione urbana fra jazz anni ’50 -’70, funky, rock e musica minimale dei Dissoi Logoi, la
fusion politica fra jazz e world music di Daniele Sepe, i suoni di confine di Re Niliu, il mix fra rock
etnico e world music di Addosso Agli Scalini, gli intarsi fra ritmica reggae ed elettronica dei
Pantarei, il lirismo arcano e dolente fra jazz e world music degli Al Darawish. A questa già ricca
tavolozza i Cucoma Combo uniscono tracce del funky psichedelico contaminato da arrangiamenti
jazz ed elettronici degli Sly An The Family Stone, l’edonismo tropicale e l’anarchia concettuale di
Arto Lindsay, la ricerca filologica sulla musica sudamericana del David Byrne di Rei Momo,
l’umanitarismo fra folk rock e funk jive sudafricano di Paul Simon (il brano Passa Passa sarebbe
stato perfetto sul suo capolavoro Graceland) e il mix cosmopolita fra folk sudafricano e rock di
Johnny Clegg And Savuka. Questo incredibile melange dà vita a una musica che accosta con facilità
sorprendente i ritmi cangianti ed irresistibili e la spensieratezza dell’easy listening per tratteggiare
un melting pot sonoro di ottima qualità e coniare una nuova forma di ballabile che non conosce
frontiere ma riconosce solo le eguaglianze. Scorrono liquide e festanti dunque nella scaletta dei
brani il funky jazz propulso dai fiati e dalle tastiere surf di Aguacate, il funky reggae di Suda e della
title-track, l’orgia world music di Allenko, il jazz progressive di Sereia, il jazz tropicalista di Kaa Ye
Ojay, la bossa nova ammantata da una chitarra morriconiana di Lagoa, e la cumbia colombiana
con chitarra distorta di Porrito Della Manana. L’aspetto religioso insito in questa forma di global
music è invece ritrovabile nel salmo con profumi d’Africa di Funky Oli che si evolve in un reggae-
gospel con flauto alla Roland Kirk e nel canto voodoo di Sakpata fra fiati profetici e percussioni che
sembrano provenire dalla foresta amazzonica. Questa fantastica operazione di meticciato sonoro
trova il suo compendio finale in JDD (un omaggio all’amato Fela Kuti), un tour de force poliritmico
con tastiere surf che si amplia fino a diventare una jam di oltre 10 minuti. Cucoma Combo è un
disco piacevole ed interessante che riesce a saldare musica da ballo, istanze egualitarie e teorie del
desiderio senza aver bisogno di addentrarsi in sofisticate analisi politiche ma arrivando comunque
al segno. Come diceva Bob Marley: Il bello della musica, colpisce e non fa male.

di Alfredo Cristallo

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