THE GENTLEMENS Triage

I Gentlemens sono una band della provincia di Ancona che nasce nel 2004 su impulso del cantante e chitarrista Giordano Baldoni (che suona anche il synth e il piano) e del batterista e cantante Daniele Fioretti. Dediti ad un originalissimo mix fra blues, garage e punk iniziano a farsi conoscere aprendo i concerti dei Baustelle, Bugo, Dirty Pretty Things, The Others. In questo periodo pubblicano L’EP Looking For A Groupie. A questo punto si aggiunge alla formazione Paolo Fioretti,fratello di Daniele, che diventa primo cantante e chitarrista e con questa nuova formazione pubblicano l’EP Outlaw Sessions (2008) e il primo LP Less Said The Better (2013, totalmente autoprodotto) che servono a mettere a posto le tessere del loro sound devastante, selvaggio e primordiale (sulle orme dei Sonics e degli Stooges).

A questo punto iniziano a collaborare con Niccolò Mazzantini e Fabio Fantozzi della band livornese Appaloosa e da questo incontro nasce la pubblicazione del loro secondo LP Hobo Fi pubblicato dalla Area Pirata Records nel 2016. Seguono due anni di tour in Europa (Svizzera, Germania, Francia, Spagna) e Italia per un totale di circa 75
date più un esperienza come opening act del tour italiano degli Oblivions nel 2018. Alla fine del tour il trio decide di continuare a battere il ferro quando è caldo e così entrano nell’Outside-Inside Studio con Gianluca Turrini e Matt Bordin per registrare il nuovo album Triage che esce il 22 febbraio 2019 per la Hound Gawd ! Records. Lo stile sonoro del nuovo album rielabora le caratteristiche principali dei loro primi lavori ma ampliando la loro paletta sonora con risultati spettacolari e accattivanti. Nel nuovo LP, i Gentlemens sono sostanzialmente intenti a rivisitare i generi seminali di 20-30 anni di rock ma dilagando come un vampiro che di questi generi ne succhi la linfa vitale lasciandosi alle spalle solo le rovine fumanti e iniettando nel contempo la loro metafisica frenetica e maniacale nelle strutture armoniche degli altri. L’album è un concentrato di ferocia suonato a velocità vertiginosa con riff mozzafiato che inanella un anthem dopo l’altro e senza fare prigionieri. Il biglietto da visita sono le iniziali Still I Am (un martellante garage blues eseguito con la violenza animalesca del punk), Sheltered un punk rock sub-Ramonico capace di innestare sui canonici tre-accordi-tre, un pirotecnico duetto di chitarre. Sistemato il settore punk, si passa al garage con le dissonanze armoniche di Shame-Love suonato con la crudezza degli Stooges e la lascivia degli Stones, al garage revival di I Let You Die per rituffarsi nei garage rock ossessivo e scarnificato (solo 2 accordi !) di Out Of Here e D’Lana’s Flavour. Lo stuzzichino funky soul sguaiato da cantine di A Second Coming sulle tracce del beach punk creativo dei Minutemen apre la pista per l’eccezionale John Q Public Blues che è introdotta da una magistrale distorsione hendrixiana ma si tramuta in un blues ipnotico ricalcato sui cerimoniali sinistri dei Doors e dei Birthday Party. Lo specchio (perfetto) di questo brano è il blues anfetaminico di She Made Me Hard che annuncia il gran finale con il rock’n’roll aggressivo di Lower Ground Floor con spezzoni di Gories, riff alla Jimmy Page e scampanellii alla Chuck Berry e Sin Love Pray il pezzo più rilassato dell’album (considerando la media dell’intero LP) che ruba il tema ad Heroin dei Velvet Underground ed è cantato con furia stentorea da agit-prop. I Gentlemens hanno fatto della
esagitazione sonora, delle loro selvagge scorribande e del loro rock d’assalto un punto di forza della loro arte che dimostra di aver raggiunto una maturità eccezionale e fa di questo lavoro un album da tenere a mente per i consuntivi di fine anno sullo stato del panorama musicale italiano.

di Alfredo Cristallo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.