Gli Insetti nell’Ambra

Skank Bloc Records e Synpress44 Ufficio stampa
sono lieti di presentarvi L’Aleph,
il nuovissimo disco – ehm, cassetta… – degli INSETTI NELL’AMBRA.
Ludwig Van Baloney e Bronkos sono tornati a due anni da Controllo, primo live di presentazione della nuova cassetta il 18 gennaio a Parigi, dove vivono da anni e dove è operativa Skank Bloc Records.
Ecco a voi qualche link per streaming, le cassette sono a tiratura limitata ma possiamo inviare copia promo
per interviste in radio.
Segue comunicato, allego materiale,
grazie mille!
 
 
 
A due anni da ‘Controllo’ torna il duo italiano residente a Parigi. No cd, no vinile ma musicassetta rosa in tiratura limitata per Ludwig e Bronkos, devoti al kraut rock e al garage. Pubblica Skank Bloc Records 
L’Aleph: garage-psych su nastro per Gli Insetti nell’Ambra!
GLI INSETTI NELL’AMBRA
L’Aleph
Skank Bloc Records 2018 
(distr. Spotify, BandCamp, Deezer etc.)
7 brani, 26 minuti
7 brani, 26 minuti, chitarra, basso e drum machine. Tutto minimale, scarno, ma inesorabilmente elettrico e penetrante. Sono un duo italiano, vivono a Parigi dopo un transito a Zurigo, sono una colonna della scuderia Skank Bloc Records e pubblicano solo ed esclusivamente su cassettaMusicassetta, quella rettangolare coi due buchetti e il nastro dentro, che fa tanto vintage ma più figa del vinile perchè piccola e per pochi. Non è un caso che L’Aleph esca in sole 75 copie: splendida grafica di Reg Mastice, stampa su carta argento, cassette rosa numerate a mano.
A due anni di distanza dal debutto ControlloGli Insetti nell’Ambra tornano con L’Aleph. Ancora una volta formazione base in duo, ancora una volta su cassetta, ancora una volta con la label-famiglia Skank Bloc Records. Squadra/scrittura/sound che vince non si cambia, come sottolinea il duo: “Come sempre i brani sono scritti da Ludwig van Baloney e colorati da Bronkos! Ludwig scrive un testo, poi una linea di basso per accompagnare il suo canto, poi si fanno le prove, e Bronkos fa (quasi) tutto quello che vuole con la chitarra, finché non trova una cosa che gli piace. Ludwig ha improvvisamente scoperto che le parti di chitarra che scriveva erano in realtà delle linee di basso. Ha quindi ripreso in mano il basso. Che nell’Aleph è molto presente mentre in Controllo non c’era proprio. Il modo di scrivere, arrangiare e registrare le canzoni è rimasto lo stesso”.
Gli Insetti dell’Ambra nascono come costola di Ludwig Van Bologna, a sua volta derivazione di I Professionisti e Le Cose Furiose, formazioni che hanno animato da subito Skank Bloc Records, etichetta indipendente totalmente italiana ma nata a Zurigo e ora operativa a ParigiChitarre, fuzz, riverberi, rhythm box, le composizioni italo-francesi di Lapo ‘Ludwig van Baloney’ Boschi (voce, chitarra basso, chitarra ritmica, campionamenti, modulatore ad anello) e Chris ‘Bronkos’ Bettoli (chitarra selvaggia) miscelano la new wave con la canzone italiana, il Mediterraneo con le spiagge californiane, il ragù alla bolognese con i crauti (quelli del rock tedesco). In sette pezzi gli Insetti si imbarcano in micro-avventure sorrette da un motorik alla tedesca, melodie visionarie e chitarre taglienti, partendo da una citazione di Borges: “Nella cassetta c’è quello che ognuno ci vorrà mettere, speriamo ci siano tante cose che noi non abbiamo ancora visto. Borges c’è sicuramente visto che i versi di quella canzone sono all’incirca frasi del suo racconto. C’è anche un esperimento di fisica quantistica, specchi che non hanno riflessi, foto in cui il soggetto non si riconosce più, una poesia di Aldo Palazzeschi e dappertutto la sensazione che la realtà nasconda qualcosa di inspiegato”.
Gli Insetti nell’Ambra non sono solo nastro o flusso sonoro in streaming, ma un duo in carne ed ossa che presenterà L’Aleph per la prima volta dal vivo giovedì 18 gennaio 2018 al Le Pointe Lafayette a Parigi, in Rue La Fayette. Ludwig e Bronkos porteranno con loro le inconfondibili cassette rosa… “Ci hanno detto che la musica su supporto fisico non si vende più. Allora abbiamo pensato di vendere il supporto fisico e basta… Limitando la riproduzione meccanica del nostro lavoro a poche copie di pregiata fattura, scegliendo un supporto carico di implicazioni culturali e affettive, che da solo racconta una storia… speriamo di accrescerne l’aura e dunque il piacere aggiunto per gli intenditori che le stanno acquistando. Tanto lo sappiamo che poi ascoltano tutti su Spotify, o in streaming su Bandcamp, si scaricano gli mp3…! Detto questo, la musica nelle cassette l’abbiamo effettivamente registrata, quindi chi fosse talmente avanti da estrarre la cassetta dalla custodia e inserirla nel radiolone, mangianastri, walkman, piastra o chissà cos’altro, non sarà deluso”.
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