i tagli ai teatri? Il lavoro variabile dipendente da rimuovere

Con la riforma dei teatri stabili siamo certi che andremo a perdere tanti posti di lavoro.
Ne siamo certi alla luce del crescente disimpegno operato dagli enti proprietari dei teatri, del resto con la soppressione delle Province e i patti di stabilità imposti agli Enti locali, il supporto ai teatri e alle compagnie stabili è diventato una sorta di lusso che gli amministratori non vogliono piu’ permettersi
Ma il sostegno alla cultura non è un lusso e se vengono lesinati fondi per attività culturali dei quali beneficiano migliaia di giovani, uomini e donne, crescono le spese destinate a eventi vuoti e insignificanti che tuttavia portano pubblicità e sponsors ai sindaci.
La parabola discendente della fondazione sipario\città del teatro ex Politeama di Cascina è palese, da teatro di avanguardia con una copiosa produzione di spettacoli (per infanzia e adulti), e una proficua collaborazione con l’università a una struttura fatiscente e senza manutenzione ma soprattutto con un debito accumulato nel corso degli anni
Possibile che Comune di Cascina , Provincia di Pisa, Regione Toscana non abbiano mai preso visione dei bilanci della Fondazione? Chi doveva vigilare perchè non lo ha fatto in questi anni?
il cda insediatosi due anni ha ha ereditato uno sbilancio di 500 mila euro che nel frattempo è arrivato a quota 688 mila, quindi gli attuali vertici della Fondazione hanno contribuito al deficit anche se vorrebbero ergersi a moralizzatori\risparmiatori

confederazione

Prendiamo atto che in questi 3 anni gli spettacoli e la produzione hanno avuto un notevole incremento, forse cio consentirà a metà 2015 di ricevere fondi e riconoscimenti ministeriali con il riconoscimento come Teatro di rilevante interesse culturale

A contribuire al deficit degli ultimi due anni sicuramente la fine del contributo della Provincia di Pisa e la decisione del comune di San Giuliano Terme di gestire in proprio il Rossini di Pontasserchio con una riduzione del contributo da 150 a 60 mila euro.

Recentemente la Fondazione per pagare vecchi debiti ha acceso un mutuo bancario e forse sono proprio i poteri finanziari e quelli locali (il Comune di Cascina che non ha vigilato in questi 15 anni ) a chiedere tagli drastici dietro ai quali si prospettano gli scenari futuri di molti teatri

Intanto numerose figure tendono a scomparire, le addette alle pulizie licenziate per esternalizzare a basso costo il servizio, le attività amministrative ridotte ai minimi termini e magari affidate all’esterno, i tecnici di ruolo sostituiti da tecnici a giornata (tanto dal numero delle giornate si calcola l’attività produttiva secondo una logica che ha istituzionalizzato e favorito la precarietà).
Il decreto ministeriale del 1 luglio 2014 , la fine del finanziamento degli enti locali stanno producendo allora i primi risultati

Per noi resta inaccettabile che si cancellino posti di lavoro e con la motivazione di un debito contratto anche da chi sta ai vertici o collabora con la Fondazione, un debito per ripianare il quale il Pd e la sua giunta, le Banche pretendono licenziamenti e precarietà., il tutto senza comunicazione alcuna alle organizzazioni sindacali (che hanno chiesto per mesi documentazione mai fornita) e provando tacitamente a far deliberare queste decisioni ai consiglieri comunali
Una politica nuova, quella di far dettare dalle banche e da politici ignari dei fatti i licenziamenti, che noi contrasteremo con ogni forza

cobas lavoro privato

per il cobas f. giusti

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