TRA storia e teatro con Fanny & Alexander

Poco più di una settimana fa la compagnia di Ravenna Fanny & Alexander è stata invitata al secondo compleanno del Teatro Rossi Aperto, e il regalo di Luigi De Angelis, Chiara Lagani e Marco Cavalcoli è stato lo spettacolo al quanto controverso Him; performance interpretata dal solo Marco Cavalcoli, che richiama la figura di Hitler in un contesto del tutto inaspettato.

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Un piccolo direttore (dittatore) di orchestra fissato con il mago di Oz si destreggia ad interpretare l’intero sonoro del film di Victor Fleming con Gudy Garland (1939) compresi dialoghi, monologhi e parti cantate di tutti personaggi. Più o meno così viene descritta la trama di Him sul sito ufficiale di Fanny &Alexander. Lasciando in ombra la relazione tra il personaggio teatrale con la famosa installazione di Maurizio Cattalan, creatore di un immagine inesplorata di Adolf Hitler: un uomo che mostra il suo lato umano; piccolo e umilmente in ginocchio, quasi a volersi pentire e chiedere scusa per le sofferenze e la violenza inflitta nel secondo più grande conflitto bellico della storia.

Potrebbe non essere un caso la scelta di una performance con riferimenti storici, che ricordano i fallimenti politici di un attore mancato come Adolf Hitler, nel clima che circa dieci giorni fa avvolgeva il TRA e il suo pubblico. Nonostante l’incontro del 25 settembre, infatti, durante il quale il sindaco Marco Filippeschi avrebbe promesso alla cittadinanza che enti e istituzioni lavoreranno insieme per il recupero e il funzionamento dello storico teatro di Pisa al fine di ottenere l’agibilità parziale, sono ancora in corso diverse trattative, prima di poter essere all’inizio di una nuova fase artistica dello spazio.

Dopo l’occupazione, l’associazione del teatro Rossi non ha solo restituito il vecchio teatro alla città ma ha puntato sempre alla qualità degli eventi, lottando a muso duro per la propria indipendenza, prediligendo spettacoli e artisti alla portata dei festival indipendenti. Ad esempio ad inaugurare il secondo anno consecutivo di attività del Tra, oltre a Fanny & Alexander, ci sono stati artisti quali Federico Fiumani e i Sacchi di Sabbia.

Ecco perché in un contesto simile la performance di Cavalcoli acquista un ulteriore significato al di là delle molteplici interpretazioni che scaturiscono dalla messa in scena; il regista De Angelis spiega che esiste un nesso tra il gesto infantile di Hitler in ginocchio e la semplicità del piccolo uomo che si nasconde dietro al temuto mago di Oz: secondo Fanny & Alexander il grande mago è l’icona del grande politico mistificatore della realtà, dotato di grande capacità oratoria come fu Hitler ai tempi della seconda guerra mondiale, lo stesso periodo in cui fu girato il film. Him testimonia la potenza dell’attore, di come l’interprete riesca a raggiungere il suo pubblico e ad incantarlo trasportandolo lontano dal mondo reale. Lo spettacolo ha radici che partono da uno studio profondo del personaggio storico (attore naturale) che ha messo in ginocchio l’Europa e contribuito prevalentemente all’introduzione dei regimi dittatoriali; non a caso la caratteristica viene marcata dall’usurpazione di tutti i ruoli dei vari personaggi del film.

Come gli altri due spettacoli introdotti per la celebrazione di un biennio di teatro Rossi, Him rappresenta un manifesto a cui il TRA ha fatto giuramento: la lotta per la ricerca teatrale. Diventa esso stesso simbolo del potere del sistema che si arroga tutti i ruoli dello spettacolo, imponendo i soliti schemi e privando l’uso degli spazi, togliendo così la libertà d’espressione.

Di Valentina Solinas

 

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