Lunedì 3 marzo alle 20.00 al Cineclub Arsenale di Pisa, anteprima toscana di Segna con me di Silvia Bencivelli e Chiara Tarfano e incontro con le autrici e Loredana Bava e Valentina Foa, protagoniste.

“C’è una lingua che si parla con le mani e si ascolta con gli occhi” per chi la vuole conoscere l’occasione è il documentario Segna con me e l’appuntamento è al Cineclub Arsenale lunedi 3 marzo alle ore 20. A questa proiezione, organizzata con la collaborazione di ENS Pisa (Ente Nazionale Sordi), saranno presenti in sala Silvia Bencivelli ideatrice del documentario, e Chiara Tarfano regista, oltre a due delle protagoniste, Loredana Bava e Valentina Foa, che è stata anche consulente scientifica del video.
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Segna con me presentato in numerosi festival in Italia ma anche all’estero e vincitore del premio Ens come miglior film al Cinedeaf 2013, è un documentario sociale che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla LIS – la lingua italiana dei segni – una lingua che, tuttora, non è riconosciuta come lingua ufficiale dal nostro Paese pur essendo usata da decine di migliaia di persone sia sorde  che udenti.
Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifico e Chiara Tarfano, videomaker e documentarista, insieme, hanno lavorato per più di due anni per portare a termine questo progetto totalmente autoprodotto, cercando le storie e i personaggi da raccontare e soprattutto, come raccontare attraverso le immagini la loro storia. Lo hanno fatto adottando un doppio registro, quello delle interviste e quello del racconto per immagini, unendo l’incisività della parola alla poesia dell’immagine.
“E’ come sapere l’italiano e l’inglese. E’ semplicemente un’altra lingua”, spiegano Valentina, Loredana, Riccardo, Michele, Violante i personaggi e interpreti del documentario, parlando della LIS, che però è una lingua che non si parla nei luoghi pubblici e pochi, al di fuori delle comunità dei sordi, l’hanno vista usare. Alimentando così miti e misteri, da “è tanto affascinante…” a “sarà un linguaggio universale?”. Ma alimentando anche mille difficoltà ovvero i pregiudizi e gli ostacoli che le persone sorde si trovano a dover affrontare nella nostra rumorosa comunità.
Per loro, la domanda chiave è una: come cambierebbe la tua vita, domani, se la lingua dei segni diventasse per legge una lingua?
Per tutti, il documentario vuole invece essere una riflessione sull’importanza della comunicazione nelle nostre vite, ma anche su quanto questa comunicazione costruisca la nostra cittadinanza e, a tratti, anche la nostra felicità.

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