Venerdì 24 alle 19.00 al Barsenale inizia la mostra delle opere di Carmine Bellino

Venerdi 24 alle 21.30, organizzato insieme alla Navicelli spa, prende il via Ciak, si naviga! una vera chicca per gli spettatori: il grande comico Buster Keaton in due avventure “marinaresche”, The Boat e The navigator, con la musica dal vivo di Andrea Pellegrini (pianoforte digitale ) e Mattia Donati (chitarra e effetti). L’ingresso è gratuito.
Il film del fine settimana sarà l’esordio cinematografico di Guillaume Gallienne, Tutto sua madre, una commedia che tra risate (a volte anche amare) ha sbancato i botteghini francesi dopo aver vinto due premi  a Cannes. Gallienne si racconta in questo film autobiografico-terapeutico interpretando sua madre e se stesso nella duplice versione di omosessuale ed etero.locandina
Lo stesso giorno, alle 19.00 al Barsenale inizia la mostra delle opere di Carmine Bellino
TUTTO SUA MADRE giovedì 23 ore 18.30 e 22.30 – venerdì 24 ore 16.30 – 18.30 -20.00 -sabato 24 e domenica 25  ore 16.30 – 18.30 -20.30 – 22.30
Guillaume Gallienne porta al cinema la sua pièce teatrale Les Garçons et Guillaume, à table!, che diventa un film dove l’autore interpreta sé stesso e sua madre, raccontando la storia della sua vita: la storia di Guillaume che trova la sua identità nonostante i condizionamenti imposti dalla famiglia, e soprattutto dall’ingombrante madre, per un esilarante quanto toccante coming out al contrario.
Premiato a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, accolto trionfalmente in patria con incassi stratosferici, arriva in Italia con il titolo furbo di Tutto sua madre, che richiama suggestioni almodovariane, evidentemente non così efficace e riassuntivo del senso della storia come l’originale, ma in fondo piuttosto azzeccato; capita davvero di peggio. In realtà stavolta non si tratta solamente dell’ultimo “grande successo e campione d’incassi in Francia” , dicitura che oramai accompagna quasi sempre l’uscita delle commedie d’oltralpe che arrivano da noi sulla scia di incassi clamorosi in patria: i francesi amano e vanno vedere i loro film, e non solo per il sostegno produttivo e distributivo a livello di leggi di cui il cinema francese gode in patria, ma anche perché innegabilmente sono sempre prodotti sopra la media, anche quando non eccelsi dal punto di vista artistico, comunque vantano sempre una confezione produttiva che non ha nulla da invidiare ai modelli del cinema americano. In questo caso, come dicevamo, tanto entusiasmo ed esaltazione risultano davvero più che giustificati visto l’esito di questi straordinari 85 minuti di film.
(….) La difficoltà di mantenere l’equilibro tra l’ironia e la profonda riflessione sui danni di una presenza materna ingombrante nonché di un condizionamento famigliare violento quanto inconsapevole, fanno di questo film un piccolo miracolo di scrittura e recitazione: troppo facile visto il tema delicato sarebbe stato scivolare nel macchiettistico, nel superficiale o nello scontato. Guillaume Gallienne, in uno stato di grazia che solo l’intimo e profondo legame con la storia raccontata può dare, non esce ma i dal registro giusto, neanche per un momento, regalandoci un’opera di grande ricchezza emotiva oltre che di comicità. (Alessandro Antinori, 20/01/14, movieplayer.it)

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