L’ex Colorificio non si ferma. Riaperta la Mattonaia, un meeting point verso la manifestazione del 16 novembre

A meno di 24 ore dallo sgombero dell’ex Colorificio liberato, il Municipio dei beni comuni riapre la Mattonaia, uno degli esempi più eclatanti dello spreco e della svendita di spazi pubblici in città. Iniziato nel 1985 e mai completato, il complesso della Mattonaia, oggi di proprietà comunale, è composto da 400 metri quadri di fondi commerciali e 11 appartamenti per un totale di 1100 metri quadri, oltre alla piazza pubblica che sorge alle spalle della chiesa di San Michele in Borgo, in pieno centro cittadino.

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La riapertura della Mattonaia da parte del Municipio dei beni comuni è un atto ad un tempo simbolico e concreto, perché intende mettere a disposizione della cittadinanza e delle associazioni sgomberate un meeting point per costruire la grande manifestazione nazionale del 16 novembre per la riapertura dell’ex Colorificio sequestrato, un passaggio coerente e dovuto per chi sceglie di stare da parte dei beni comuni e della Costituzione italiana e non da quella degli interessi privati e della proprietà fine a se stessa.

Infine, restituire temporaneamente la Mattonaia ai suoi legittimi proprietari, cioè i cittadini e le cittadine pisane, è un atto di verità rispetto alla grave calunnia che in queste ore il sindaco Marco Filippeschi va diffondendo attraverso comunicati stampa e social network. Numerose interviste video e comunicati del Municipio dei beni comuni dimostrano che quando ieri mattina, 26 ottobre, le forze dell’ordine si sono presentate all’ex Colorificio per eseguire il sequestro nessuno ha accusato il sindaco di aver assunto l’iniziativa dello sgombero. È stato semplicemente chiesto al primo cittadino di recarsi presso uno spazio del territorio pisano nel quale 300 cittadini erano sotto sgombero e di aprire un tavolo di interlocuzione con le autorità e le associazioni. Dopo essersi a lungo negati, nonostante l’intervento di tre parlamentari (gli onorevoli Fratoianni, Marcon e Realacci) a supporto della richiesta del Municipio dei beni comuni, il sindaco e i suoi assessori hanno comunicato che non avrebbero assunto alcuna iniziativa, mentre la questura dava disponibilità a un incontro. I fatti dicono, del resto, che il questore Bernabei si è recato al Colorificio sotto sgombero mentre il sindaco Filippeschi ha preso carta e penna non per esprimere solidarietà o dispiacere per quanto stava avvenendo, bensì per attaccare il Municipio dei beni comuni.

Il futuro dirà se l’amministrazione comunale intende realmente contribuire al pieno riavvio delle attività del Municipio dei beni comuni. La riapertura della Mattonaia, intanto, è un primo passo in cui non potranno non riconoscersi quanti credono nell’importanza dell’esperienza del Municipio dei beni comuni e intendono lavorare fattivamente per restituire alla città di Pisa le attività e la socialità che ieri all’ex Colorificio sono state solo temporaneamente interrotte.

 

 

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