Rettifica di Rebeldia

A seguito della liberazione del colorificio toscano, avvenuta ieri e dell’articolo a riguardo apparso sul Tirreno, il progetto Rebeldia, così risponde:

“Mentre alcune migliaia di persone, da ieri, hanno ridato vita all’Ex Colorificio Toscano, restituito alla città dal Muncipio de Beni Comuni, qualcuno ha provato a gettare ombre e grigiore su questo percorso che ha fatto della dimensione pubblica e della trasparenza il suo punto di forza. Interveniamo per ristabilire così la verità sulla questione del bando di via Andrea Pisano alla luce di quanto apparso oggi sul Tirreno. Inventarsi le notizie e creare ad hoc una realtà che fa, magari, comodo a qualcuno, è un brutto mestiere, ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con quanto davvero accaduto. Le associazioni del Progetto Rebeldia, così come detto più volte in questi ultimi giorni, ancora devono discutere del bando a orologeria pubblicato dall’amministrazione comunale l’11 Ottobre a 2 giorni dalla “Common Street” del Municipio dei Beni Comuni. Secondo quello che è il nostro consueto modo di agire, le associazioni del Progetto Rebeldia si confronteranno sul bando e, dopo un dibattito pubblico con tutte le realtà politiche, culturali, sociali e associative della città, comunicheranno alla città quanto deciso.”

Sostegno e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Menarini dall’ex-Colorificio Toscano liberato

L’assemblea riunitasi ieri, sabato 20 ottobre, all’ex Colorificio Toscano, restituito alla città dal Municipio dei Beni Comuni, intende esprimere la propria piena solidarietà ai 3.600 lavoratori e lavoratrici della Menarini, che stanno vivendo giorni di forte apprensione e timore per il proprio futuro, visto l’annuncio da parte della multinazionale di 1000 esuberi.

Sono 530 i dipendenti del gruppo pisano, 370 informatori e 42 impiegati amministrativi che prestano servizio nei Laboratori Guidotti del gruppo Menarini. Anche a loro va il nostro pensiero, dall’ex Colorificio Toscano dove negli scorsi anni lavoravano centinaia di persone. Qui all’Ex Colorificio hanno prevalso le logiche imprenditoriali di una multinazionale come la J Colors, che ha deciso prima di dismettere gradualmente la produzione per poi licenziare gli ultimi lavoratori rimasti.

Nelle parole e nell’atteggiamento della Menarini vediamo il rischio che si ripeta lo stesso copione: l’azienda dice che la legge del Governo sui farmaci generici ha un impatto sugli informatori scientifici ma anche sui siti produttivi e riteniamo anche noi che stia usando questa situazione in maniera strumentale per fare pressione sul Governo. Ma a pagare anche questa volta sarebbero i lavoratori, usati come clava, con il ricorso al metodo del ricatto occupazionale, affinché l’azienda possa continuare a pensare solo ai propri profitti.

Ci auguriamo che la vertenza Menarini si risolva in modo molto diverso da come si risolse quella dell’Ex Colorificio Toscano. Ribadiamo il nostro appoggio ai lavoratori; li invitiamo a visitare gli spazi dell’ex Colorificio e se vorranno, a portare la loro testimonianza.

Contro lo strapotere della multinazionali, facciamo rete per riaffermare il primato dei diritti, del lavoro, dei beni comuni.

http://www.rebeldia.net/

 

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